Biciclette
son quelle cose che quando le vedi ti si apre il cuore, come l’insegna di macelleria della bottega di Ragni, che era un’insegna ancora fascista, con scritto, con le sue scritte fasciste: Macelleria, che Ragni, non era fascista per niente, però quella scritta lì gli piaceva, perché era uno che sapeva giudicare le cose, che era bellissima, solo che adesso, quelli che l’hanno comprata, la macelleria di Ragni, ci hanno cambiato la scritta ci han messo un’insegna luminosa con scritto: Non solo carne, che io, cosa vuol dire? Che lì ci vuole una testa. Che mettere fuori quella roba lì ti può entrare dentro uno a dirti: «Buongiorno, io volevo del detersivo, alla lavanda, per cortesia». Che te gli dici: «Guardi che questa è una macelleria», e lui ti risponde «Ah, c’era scritto Non solo carne, pensavo che avevate anche i detersivi, alla lavanda». Oppure può entrarti uno dirti: «Buongiorno devo giocare al lotto, 25 60 e 38 sulla ruota di Bologna, ambo e terno», che lì, a parte il tempo che ti fan perdere, lì è la delusione, anche, che te la clientela gli proponi chissà cosa e poi gli dài quello che gli dan tutti gli altri, il contrario, bisogna fare, che io, nel mio negozio, ci avevo scritto, fuori: Biciclette; dopo trattavo anche i motorini, e i clienti, una cosa del genere, loro la vedevano come un regalo, non era una cosa dovuta, era un piacere che gli facevo io a loro, altro che Non solo carne