Giorno dopo giorno

sabato 24 Novembre 2018

Adorate il vostro corpo e la bellezza e l’attrazione sessuale e vi sentirete sempre brutti. E quando i segni del tempo e dell’età si cominceranno a mostrare, voi morirete un milione di volte prima che abbiano ragione di voi. A un certo livello tutti sanno queste cose. Sono state codificate in miti, proverbi, luoghi comuni, epigrammi, parabole, sono la struttura di ogni grande racconto. Il trucco sta tutto nel tenere ben presente questa verità nella coscienza quotidiana.
Adorate il potere, e finirete per sentirvi deboli e impauriti, e avrete bisogno di avere sempre più potere sugli altri per rendervi insensibili alle vostre proprie paure. Adorate il vostro intelletto, cercate di essere considerati intelligenti, e finirete per sentirvi stupidi, degli impostori, sempre sul punto di essere scoperti. Ma la cosa insidiosa di queste forme di adorazione non è che siano cattive o peccaminose, è che sono inconsce. Sono la configurazione di base.
Sono forme di adorazione in cui scivolate lentamente, giorno dopo giorno, diventando sempre più selettivi su quello che volete vedere e su come lo valutate, senza essere mai pienamente consci di quello che state facendo.

[Parte del discorso tenuto da David Foster Wallace ai laureati del Kenyon college il 21 maggio del 2005 nella traduzione di Roberto Natalini, presa da qui: clic ]

Il grande Magazzi

sabato 5 Novembre 2016

il grande magazzi

Clic
[dal Festival sonoro della letteratura 2015]

(chissà)

venerdì 8 Aprile 2016

Quando mi sono chiesto quel che si faceva nel festival sonoro della letteratura, mi è venuta in mente l’attenzione, la cura, il silenzio profondi, attento, che ho sentito intorno ai discorsi belli che mi era capitato di sentir fare da degli scrittori. Perché a sentir leggere delle cose belle, quando son lette da della gente brava, intorno si crea un’attenzione che sembra che cambi lo spazio, sembra che cambi la natura fisica del posto in cui ci si trova, e io, se devo dire cosa mi aspetto dal festival sonoro della letteratura Questa è l’acqua, mi aspetto dei bei silenzi, mi vien da pensare.

[Stiamo lavorando alla nuova edizione del festival sonoro della letteratura Questa è l’acqua (chissà)]

Morte dei Marmi

sabato 6 Febbraio 2016

imgres

Dal festival sonoro della letteratura Questa è l’acqua di Reggio Emilia (20 dicembre 2015) Morte dei Marmi; legge (e divaga) Fabio Genovesi: clic

Etimologiario

giovedì 28 Gennaio 2016

Maria Sebregondi, Etimologiario

Dal festival sonoro della letteratura Questa è l’acqua (con Sara Loreni e Lorenzo Buso): clic

L’autobus di Stalin

giovedì 21 Gennaio 2016

Antonio Pennacchi, L'autobus di Stalin e altri scritti

L’intervento di Antonio Pennacchi al festival sonoro della letteratura Questa è l’acqua: clic

Intervista a Dio onnipotente

venerdì 15 Gennaio 2016

manganelli cavazzoni

Ermanno Cavazzoni legge e racconta Giorgio Manganelli al festival sonoro della letteratura Questa è l’acqua: Clic

Insomma

mercoledì 30 Dicembre 2015

Il 18, il 19 e il 20 dicembre c’è stata, a Reggio Emilia, la seconda edizione del festival sonoro della letteratura Questa è l’acqua, che mi hanno chiesto di curare, e io ho pensato che sarebbe stato bello iniziare con una conferenza di Andrea Moro, che è un linguista italiano bravissimo, uno dei principali collaboratori di Noam Chomsky, che ha inaugurato il festival con una conferenza sul linguaggio e mi piaceva molto questo fatto di iniziare un festival di letteratura con una conferenza sul linguaggio, che è una cosa che, nella mia testa, sarebbe stato come iniziare un festival di architettura con una conferenza sul calcestruzzo.
Andrea Moro ha detto che quando ha ricevuto il nostro invito è rimasto colpito per via del fatto che i suoi studi recenti dimostrerebbero che le onde elettriche che colpiscono il cervello quando si attiva il linguaggio, agiscono in modo molto simile alle onde sonore che colpiscono i timpani quando si parla, e che questa cosa, nel cervello, succede anche quando uno legge a bassa voce, e che se lui dovesse, oggi, rispondere con una battuta alla domanda «Di cosa è fatto il linguaggio?», lui risponderebbe: «Di suoni».
Quando dopo mi han chiesto come mai il festival sonoro della letteratura si chiamava Questa è l’acqua, io ho detto che si chiamava così per via del fatto che, secondo me, quel che si fa, in un festival di letteratura, è costruire dei silenzi; la qualità dei festival di letteratura, per come li capisco io, ho detto, dipende dalla qualità dei loro silenzi, cioè dalla potenza e dalla durata dei momenti che gli spettatori si trasformano da spettatori individuali in un gruppo di persone che respirano insieme, una specie di bestia che trattiene il fiato, e il silenzio che segue il discorso tenuto da Foster Wallace il 21 maggio del 2005 per il conferimento della lauree al Kenyon college di Gambier, in Ohio  è molto eloquente, e quel discorso si intitola Questa è l’acqua, ho risposto.
E la contraddizione che deriva dal fatto che la qualità di un festival sonoro la si capisce dal silenzio, mi sembra sia stata risolta da uno dei testi che è stato letto nel corso di questa edizione del festival Questa è l’acqua, L’Etimologiario di Maria Sebregondi, che è un libro fatto da 101 definizioni da dizionario etimologico, la decima delle quali è: contraddizione, e fa così: «contraddizione s. f. – una delle operazioni fondamentali dell’aritmetica, opposta all’addizione. In base al principio di contraddizione i termini (contraddendi) invece di unirsi si scontrano dando luogo a paradossi, aporie, antinomie,. Il risultato, opposto alla somma, è l’insomma, con valore dubitativo».
Hanno partecipato anche Ermanno Cavazzoni, che ha letto l’Intervista con Dio onnipotente di Giorgio Manganelli, Leo Ortolani, che ha letto il suo Gande Magazzi, Antonio Pennacchi, che ha letto L’autobus di Stalin, Sara Loreni e Lorenzo Buso, che hanno musicato l’Etimologiario, Fabio Genovesi, che ha letto e raccontato Morte dei marmi e, accompagnato da Luisanna Messeri, Paolo Poli, che ha detto le cose paradossali e bellissime che dice lui come, a proposito dei greci, questa (tratta da Alfabeto Poli, a cura di Luca Scarlini): « Gli antichi in un vaso per l’insalata ci disegnavano donne che facevano i pompini. Ma che persone civili! Ma che cosa meravigliosa!».

[uscito ieri su Libero]

Questa è l’acqua

mercoledì 9 Dicembre 2015

Festival sonoro della letteratura: Clic

Un motivo

mercoledì 10 Dicembre 2014

Ieri sera, a Luzzara, con Pennacchi, c’era un signore, stalinista, che ha detto che l’Italia, tutti vogliono venire in Italia per un motivo molto semplice, che ha la forma di uno stivale.