Musei

sabato 11 Novembre 2023

E anche i musei, a Pietroburgo, sono musei di Pietroburgo (foto di @claudiosforza_photography)

Terrazze

venerdì 10 Novembre 2023

Anche le terrazze, a Pietroburgo, sono terrazze di Pietroburgo (foto di @claudiosforza_photography)

Indiffenza

sabato 9 Settembre 2023

Ieri, aula magna dell’università per stranieri di Perugia a parlare di Pietroburgo e della avanguardie con la borsa da Pietroburgo con apatia e indifferenza (foto di Marco Pierini).

Tre cose

venerdì 8 Settembre 2023

Bobeòbi si cantavano le labbra.
Veeòmi si cantavano gli sguardi.
Pieéo si cantavano le ciglia.
Lieeéi si cantava l’aspetto.
Gsì gsì gséo si cantava la catena.
Così, sulla tela di qualche corrispondenza
Fuori della continuità viveva il Volto.

Velimir Chlebnikov

[Oggi,a Perugia, alle 18, Aula Magna dell’Università per Stranieri, apertura della sagra musicale umbra, il trio di Parma e la mezzosoprano Ema Nikolovska eseguono opere di Šostakovič e io parlo di Pietroburgo e delle avanguardie (foto di @claudiosforza_photography)]

Pietroburgo

lunedì 14 Agosto 2023

Le ragazze, quelle che camminano con stivali di occhi neri sui fiori del mio cuore. Le nuvole. La sede del KGB. Un edificio di mattoni, di là dal fiume: la più grande prigione dell’Unione Sovietica. La luce anche di notte. Un gruppo jazz che suona con i guanti senza la punta delle dita. Le sigarette con lunghi filtri di cartone. Il cane randagio. Il Palazzo d’Inverno. Il Museo Russo. Il ‘quando compri un uccello, guarda se ci sono i denti o se non ci sono. Se ci sono i denti, non è un uccello’.

[Oggi ritiro il passaporto, domani faccio le valigie, foto di @claudiosforza_photography]

Da Pietroburgo

domenica 21 Maggio 2023

Mi sono dimenticato a Casalecchio la borsa che ho comprato a Pietroburgo quest’estate. Stasera al salone del libro farò vedere queste due foto. C’è scritto Da Pietroburgo con apatia e indifferenza. Buongiorno.

Pravil’no

sabato 6 Agosto 2022

In Russia non puoi bere l’acqua del rubinetto senza farla bollire, noi l’acqua e la frutta le compriamo in un paio di supermercati aperti 24 ore su 24 che sono molto forniti, quello in cui vado io di solito a Bologna non è così bello. Una sera la cassiera mi chiede in russo se pago con carta o in contanti, le rispondo in russo che non posso pagare con carta perché le mie carte non valgono, sono italiano. Lei mi guarda un attimo come se non se l’aspettasse, poi mi dice «Pravil’no», che significa «È giusto». Chissà cosa voleva dire.

[Martedì 9 agosto, alle 19, sul mio profilo Instagram, parlo del viaggio in Russia (foto di @claudiosforza)]

I nomi cambiano, l’amore resta

martedì 12 Luglio 2022

I nomi cambiano, l’amore resta. Da Pietroburgo: clic

Immagine di Natal’ja Gončarova (copertina di Igra v adu, poema di Chlebnikov e Kručenych)

Una cosa piccola, a Pietroburgo, con Gogol’ maps 2020

giovedì 30 Gennaio 2020

E una volta, era il ‘93, era autunno, abitavo sulla prospettiva Grande dell’Isola Vasil’evskij, a Pietroburgo, per andare in biblioteca prendevo un filobus, tutte le mattine, il filobus numero 10, e una mattina, pioveva, son montato sul filobus che era pieno tranne che in un cerchio di un metro di diametro perché sul tetto del filobus, se così si può dire, in alto, c’era un buco; allora loro cosa avevano fatto, i russi?
Avevano fatto un buco anche per terra, e l’acqua scorreva, e il filobus andava, e io, mi ricordo, avevo pensato “Ecco, questa è la Russia”

clic

Appunti da Pietroburgo

martedì 28 Giugno 2016

Due cose: ieri, a San Pietroburgo, abbiamo guardato la partita Italia Spagna in albergo, noi italiani da una parte e un gruppo di spagnoli dall’altra. Quando ha segnato l’Italia, nel primo tempo, noi abbiamo guardato la televisione con un distacco, avevamo un’aria che sembrava che dicessimo Guarda, ha segnato l’Italia. Nel secondo tempo, gli spagnoli, ogni volta che la Spagna arrivava a trenta metri dalla porta italiana, c’eran gli spagnoli, sia gli uomini che le donne, che dicevano Dai dai dai dai dai dai, o qualcosa del genere in spagnolo, facevano una gran confusione e un signore genovese, a un certo punto, si è voltato verso di noi ha detto È un popolo latino, e l’ha detto con un tono scandinàvo che mi è sembrato bellissimo. Dopo volevo dire che i copechi esistono ancora, ho scoperto.