Che bravo
Quando sono in bicicletta, e si avvicina un semaforo, e il semaforo è rosso, io raramente, mi fermo, e quando mi fermo poi penso «Guarda che bravo, che mi sono fermato col semaforo rosso».
Quando sono in bicicletta, e si avvicina un semaforo, e il semaforo è rosso, io raramente, mi fermo, e quando mi fermo poi penso «Guarda che bravo, che mi sono fermato col semaforo rosso».
Tra dieci giorni, se tutto va bene, mi succederà che leggerò il romanzo che sto scrivendo, e che allora sarà finito, e mi chiederò, prima di tutto, «Chissà cos’ho scritto».
Da un po’, sul quaderno che ho sempre con me, quando prendo un appunto ci segno anche l’ora in cui l’ho preso, perché, come diceva Chlebnikov, nella modernità non è più sufficiente il diario, ci vuole il minutario.
E quando aveva chiesto a Togliatti «Ma come mai mi piaci tanto?», Togliatti gli aveva risposto «Cattivo gusto?».
Alla fine della prima parte della Certosa di Parma, Fabrizio Del Dongo, quando vive a Bologna, porta appena può la sua Marietta, in carrozza, alle cascate del Reno, a Casalecchio di Reno, provincia di Bologna, cinque minuti in bicicletta da dove abito io.
Io, devo dire, sarò una vittima dell’individualismo contemporaneo, ma a me piace quando torno a casa e sono da solo e non c’è nessuno che rompe i coglioni. Dopo poi, va bene tutto, ma a me mi piace.
Oggi mi sono vaccinato per la terza volta e, sembrerà strano, sto benissimo.
Su un treno da Prato a Bologna un signore più o meno della mia età aveva, come suoneria, l’inizio della canzone «Caro Gesù», di Albano Carrisi, la parte che dice «Caro Gesù posso darti del tu?» e rispondeva al telefono senza nessun imbarazzo.
Ieri su twitter una ha scritto che, siccome è dimostrato che i vaccinati si infettano, è chiaro che la pandemia è colpa dei vaccinati; che è come dire che, siccome uno svizzero è stato tirato sotto da una macchina, è chiaro che gli incidenti stradali sono colpa degli svizzeri. Vietiamo svizzeri, finiranno gli incidenti stradali.