mercoledì 26 Ottobre 2022

Perdonami le ditate di unto ma sto rileggendo mentre mangio e sono troppo debole per ribatterla.
[Charles Bukowski, Sheri Martinelli, Notti di bevute e schiamazzi. Lettere 1960-1967, traduzione di Simona Viciani, Parma, Guanda 2022, p. 39]
mercoledì 27 Ottobre 2021
Mercoledì 27 ottobre,
a Bologna,
al Mast.Auditorium,
in via Speranza, 42,
alle 18 e 30,
presento
Fernando Aramburu
in occasione dell’uscita
del suo romanzo
I rondoni
(Guanda editore)
mercoledì 27 Ottobre 2021

Non mi piace la vita. La vita sarà pure tanto bella come afferma qualche cantante e poeta, ma a me non piace.
[Fernando Aramburu, I rondoni, traduzione di Bruno Arpaia, Milano, Guanda 2021, p. 13, oggi al Mast di Bologna alle 18 e 30]
sabato 16 Ottobre 2021

Io milito da lunghi anni nel PPSS, nel Partito di chi Preferisce Stare Solo, in cui non ho alcun incarico. Ne fa parte un solo militante, io, e non sono nemmeno il capo.
Tutto il programma del mio partito si riduce a uno slogan: lasciatemi in pace.
[Fernando Aramburu, I rondoni, traduzione di Bruno Arpaia, Milano, Guanda 2021, p. 139]
martedì 31 Dicembre 2019

Gli ho dato una pacca sulla spalla e gli ho detto «Se cerchi ‘spiritoso’ sul dizionario, lì c’è il tuo ritratto».
[Jonathan Safran Foer, Molto forte, incredibilmente vicino, traduzione di Massimo Bocchiola, Parma, Guanda 2005, p. 17]
giovedì 15 Agosto 2019

… era una giornata pigra e una giornata del cazzo per lavorare, e sembrava che persino i ragni non avessero voglia di tessere la tela.
[Charles Bukowski, Taccuino di un allegro ubriacone, traduzione di Simona Viciani, Parma, Guanda 2019, p. 17]
martedì 30 Luglio 2019

Comunque, la cosa affascinante è che su «National Geographic» ho letto che ci sono più persone vive oggi di quante ne sono morte in tutta la storia dell’uomo. Per dire, se tutti tutti volessero recitare Amleto contemporaneamente, non ci sarebbero abbastanza teschi.
[Jonathan Safran Foer, Molto forte, incredibilmente vicino, traduzione di Massimo Bocchiola, Parma, Guanda 2005, p. 15]
venerdì 22 Marzo 2019

Qualcuno mi ha chiesto: «Bukowski, se insegnassi in un corso di scrittura creativa cosa chiederesti di fare?» Io gli ho risposto: «Li spedirei tutti all’ippodromo e li obbligherei a puntare 5 $ su ogni corsa».
[Charles Bukowski, Taccuino di un allegro ubriacone, traduzione di Simona Viciani, Parma, Guanda 2019, p. 9]

martedì 29 Novembre 2016

«C’è una cosa che proprio non capisco, Knipe. Da dove uscirebbero le trame? Una macchina non può inventarle».
«Gliele forniremo noi, signore – risponde Knipe – Nessun problema. Ce ne sono tre o quattrocento scritte nella cartelletta alla sua sinistra. Le collochiamo dritte nella sezione ‘memoria trame’ della macchina».
«Continui».
«Sono previste anche molte altre piccole raffinatezze, Mr Bohlen. Le vedrà quando studierà il progetto nei particolari. Per esempio, è previsto un espediente che usano quasi tutti gli scrittori, quello di inserire in ogni racconto almeno una parolona lunga e incomprensibile. Questo fa pensare al lettore che l’autore sia molto dotto e intelligente. Perciò la macchina farà automaticamente lo stesso. Avremo un intero stock di parole lunghe memorizzate appositamente per questo scopo».
«Dove?»
«Nella sezione ‘memoria parole’» rispose epesegeticamente Knipe.
[Roald Dahl, Lo scrittore automatico, in Il libraio che imbrogliò l’Inghilterra, traduzione di Massimo Bocchiola, Parma, Guanda 1996, pp. 6-47]

mercoledì 27 Giugno 2012

[Sta per uscire, per Guanda, un’antologia sulla follia a cura di Marco Vichi dove c’è anche un mio racconto che io credevo si intitolasse Zioboja e invece, ho visto, si intitola Chissà se possiamo e comincia, più o meno, così]
Chissa` perche ́ avevo accettato. Avevo accettato così, m’avevan preso di sorpresa, mi avevan chiesto di scriver qualcosa, non sapevo cosa rispondere, non ho risposto niente, poi mi son dimen- ticato e dopo un po’, tipo dopo una settimana, me l’han richiesto.
Ma allora scrivi? mi han chiesto, e io mi sentivo in colpa che non gli avevo risposto, Certo, gli ho detto, sono contento, grazie che mi avete invitato, scrivo volentieri, gli ho detto, e ero anche sincero, mi sembra, era tipo quattro mesi prima, pero` poi dopo, adesso, per dire, quattro mesi dopo, cosa vuoi che scriva?
Non ne so niente.
Mi avevano scritto anche il giorno prima, avevano scritto loro, per posta, A che punto sei? mi avevano chiesto.
Sono avanti. Non avevo neanche cominciato. No perche ́ non si trattava di… cioe` , non e` che dovevo scrivere un pensiero, una mezza cartella, una paginetta, no no. Quindici pagine.
Cioe`, quindici pagine di niente, a me sembrava che fossero troppe. Che non e` che, cioe` non ci mettevo mica niente, non ero mica io, io le scrivevo, cosa vuoi che ci mettessi, non ci mettevo niente, il problema non ero mica io che le dovevo scrivere, no, il problema eran quelli che le dovevan leggere; cioe` un po’ anche per me, ma soprattutto per loro. Pero` un po’ anche per me, eh?
Che io, se fosse stato per me, sarei andato a letto. Mi veniva su un sonno, quei giorni lì, al pomeriggio. Continua a leggere »
