Da dove escono le trame
«C’è una cosa che proprio non capisco, Knipe. Da dove uscirebbero le trame? Una macchina non può inventarle».
«Gliele forniremo noi, signore – risponde Knipe – Nessun problema. Ce ne sono tre o quattrocento scritte nella cartelletta alla sua sinistra. Le collochiamo dritte nella sezione ‘memoria trame’ della macchina».
«Continui».
«Sono previste anche molte altre piccole raffinatezze, Mr Bohlen. Le vedrà quando studierà il progetto nei particolari. Per esempio, è previsto un espediente che usano quasi tutti gli scrittori, quello di inserire in ogni racconto almeno una parolona lunga e incomprensibile. Questo fa pensare al lettore che l’autore sia molto dotto e intelligente. Perciò la macchina farà automaticamente lo stesso. Avremo un intero stock di parole lunghe memorizzate appositamente per questo scopo».
«Dove?»
«Nella sezione ‘memoria parole’» rispose epesegeticamente Knipe.
[Roald Dahl, Lo scrittore automatico, in Il libraio che imbrogliò l’Inghilterra, traduzione di Massimo Bocchiola, Parma, Guanda 1996, pp. 6-47]