Charms

lunedì 30 Dicembre 2013

charms

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dimostrava sui trentasei anni, ma ne aveva poco meno di trentotto.

[Daniil Charms, Zapisnye knižki (Taccuini), parte 2Ch, Sankt-Peterburg, Akademičeskij proekt 2002, p. 180]

 

Una volta

lunedì 30 Dicembre 2013

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Una volta Andrej Vasil’evič camminava per strada e ha perso l’orologio. Subito dopo è morto.

[Daniil Charms, Zapisnye knižki (Taccuini), parte 1, Sankt-Peterburg, Akademičeskij proekt 2002, p. 387]

In preparazione 2

martedì 10 Dicembre 2013

disastri

 

 

 

 

 

 

 

 

In preparazione dei festeggiamenti per il centonono anniversario della nascita di Charms: Clic

In preparazione

martedì 3 Dicembre 2013

disastri

 

 

 

 

 

 

 

 

In preparazione dei festeggiamenti per il centonono anniversario della nascita di Charms: Clic

2 dicembre – Bologna

lunedì 2 Dicembre 2013

Lunedì 2 dicembre,
a Bologna,
alla libreria Modo infoshop,
in via Mascarella 24/b,
alle ore 19 e 15,
in previsione dei festeggiamenti
per il centonono
anniversario della nascita di
Daniil Charms
in programma per il 2014,
letture da Disastri,
di Daniil Charms

Favvola

mercoledì 16 Ottobre 2013

disastri

 

 

 

 

 

 

 

 

C’era una volta un uomo, lo chiamavano Semenov. Una volta Semenov è andato a passeggiare e ha perso il fazzoletto da naso. Ha cominciato a cercare il fazzoletto da naso e ha perso il cappello. Ha cominciato a cercare il cappello e ha perso il giubbetto. Ha cominciato a cercare il giubbetto ha perso gli stivali.
– Bè, – ha detto Semenov, così perdi tutto. Meglio se vai a casa.
È andato a casa, s’è perso.
– No, – ha detto Semenov, – meglio se mi siedo un attimo.
S’è seduto su un sasso e s’è addormentato.

Nessuno si è meravigliato

domenica 13 Ottobre 2013

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Una volta Gogol’ si è travestito da Puškin e è andato a trovare Lev Tolstoj. Nessuno si è meravigliato, perché, in quel periodo, F. M. Dostoevskij, che Dio lo benedica. (1)

[Aneddoti attribuiti a Daniil Charms, in Daniil Charms, Vešč’, Moskva, Amfora 2000, p. 306]

(1) L’aneddoto è evidentemente incompiuto [nota del curatore di Vešč’, Moskva, Amfora 2000, p. 306]

Ecco

giovedì 3 Ottobre 2013

disastri

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho sentito questa espressione: «Cogli l’attimo».
Facile a dirsi, ma difficile a farsi. Per conto mio, è un’espressione priva di senso. Effettivamente, non si può esortare all’impossibile.
Dico questo con piena convinzione, perché ho sperimentato la cosa su me stesso. Ho provato a cogliere l’attimo, ma non l’ho preso mi sono solo rotto l’orologio. Adesso so che non è possibile.
Così come non è possibile «cogliere l’epoca», perché è come l’attimo solo più grossa.
Un’altra cosa, se dicessero: «Rappresenta quello che succede in questo momento». Questa è tutta un’altra cosa.
Ecco, per esempio: un due tre. Non è successo niente. Ecco che ho rappresentato un momento in cui non succede niente.
Ho detto questa cosa a Zabolockij, gli è piaciuta molto, è stato seduto tutto il giorno a contare: un due tre. È quello che ha notato, che non succedeva niente.

Quando non so cosa fare

mercoledì 2 Ottobre 2013

disastri

 

 

 

 

 

 

 

 

[Quando non so cosa fare, aggiungo un pezzo da Disastri]

Una volta Orlov, ha fatto indigestione di piselli tritati, è morto. E Krylov, l’ha saputo, è morto anche lui. E Spiridonov, è morto per conto suo. E la moglie di Spiridonov, è caduta dalla credenza, è morta anche lei. E i figli di Spiridonov sono annegati nello stagno. E la nonna di Spiridonov, ha cominciato a bere e si è data al vagabondaggio. E Michajlov, ha smesso di pettinarsi e ha preso la tigna. E Kruglov, ha disegnato una signora con una frusta in mano e è impazzito. E Perechrestov, ha ricevuto un vaglia di quattrocento rubli s’è dato tante arie che l’han licenziato.
Tutte brave persone, e non sanno farsi una posizione.

(Sempre) Quattro illustrazioni

venerdì 27 Settembre 2013

disastri

 

 

 

 

 

 

 

Quattro illustrazioni di come una nuova idea sbalordisca il soggetto che non vi sia preparato

i.
Scrittore: Io sono uno scrittore.
Lettore: A me mi sembri piuttosto una merda.

Lo scrittore sta in piedi per qualche minuto sconvolto da questa nuova idea poi cade esanime. Lo portano via.

ii.
Pittore: Io sono un pittore.
Operaio: A me mi sembri piuttosto una merda.

Il pittore impallidisce come una tela, comincia a dondolare come una canna, e, inaspettatamente, muore.
Lo portano via.

iii.
Compositore: Io sono un compositore.
Vanja Rublev: A me mi sembri piuttosto una merda.

Il compositore, respirando pesantemente, si accascia. Lo portano inaspettatamente via.

iv.
Chimico: Io sono un chimico.
Fisico: A me mi sembri piuttosto una merda.

Il chimico non dice una parola e stramazza pesantemente al suolo.

[Daniil Charms, Disastri]