«Adesso io mi terrò sempre in tasca un foglietto», ho detto a Togliatti, «anzi un fogliettino, dove mi segno tutte le volte che mi dài ragione, da qui alla fine dei tempi. Un fogliettino sarà più che sufficiente», le ho detto. «Hai ragione», mi ha detto lei. «Segna pure», ha detto.
Ero un po’ agitato per un libro che sta per uscire, ho pensato di cominciare a scriverne un altro, adesso all’agitazione per il libro che sta per uscire si è aggiunta l’agitazione per il libro che devo scrivere è stata un’ottima soluzione.
Ma non sono ipocondriaco, non ho paura di ammalarmi, il contrario: ho paura di essere sano, ho paura di fare le cose che mi piacciono: clic
Ho fatto il vaccino, e mi hanno detto che potrebbe venirmi la febbre allora stamattina ogni tanto mi sembrava, quando mi alzavo, che mi girasse la testa, non so se era perché ho fatto il vaccino o perché mi hanno detto che potrebbe venirmi la febbre, la seconda, probabilmente.
Il messaggio col quale mi convocano per fare il vaccino comincia con «Caro cittadino» non so se ci vado.
Perdo sempre un sacco di cose, ma stamattina mi sono accorto che ho ancora la prima mascherina lavabile che ho comprato in via Saragozza un anno fa (in una panetteria).
Mi piace molto Instagram perché, se posto qualcosa, i followers diminuiscono, se non posto niente aumentano.
Con Togliatti avevamo prenotato due giorni a Venezia, il prossimo fine settimana. Non si può andare, e ho telefonato all’albergo per disdire e la ragazza che mi ha risposto è stata così gentile che mi è cambiato l’umore. È successo 4 giorni fa, stamattina ho visto l’appunto che mi ero preso, mi è tornato il buonumore.
Oggi, 28 febbraio, alle 19, sul mio profilo Instagram, per dieci minuti, racconto perché dopodomani leggo La Svizzera.
