Ho visto una vecchia Panda e mi son ricordato che quando avevo 18 anni, era appena uscita la Panda, un mio amico, tutte le volte che ne vedeva una diceva: ‘Guarda una Panda, chissà chi la manda’. E io, non so perché, ridevo.
Stamattina non trovavo le scarpe per andare a correre. La mia pigrizia ne sa una più del diavolo.
Delle volte, penso di aver risposto a delle mail e invece non ho risposto. Come il canto mentale del Serpente di Malerba, che c’era uno che andava a cantare in un coro e non apriva la bocca, cantava nella sua testa. Io, con le mail, uguale.
Ho comprato un paio di cuffie senza fili, buone, per andare a correre, e si riesce anche a telefonare, e si sente bene, senza i problemi che ci sono di solito con gli auricolari col filo; l’unica controindicazione, mi sembra, è che ho una gran paura di perderle, tutte le sere, Dove le ho messe? E dove ho messo il loro caricatore?
Ho un’agenda, dove mi segno le cose che devo fare, e poi non ci vado a vedere, e le cose che devo fare me le dimentico, non ho bisogno di ricordarmele, me le sono segnate in agenda.
Ieri sono stato in una pizzeria, a Milano, dove fanno solo pizze, non hanno dolci, non hanno insalate, non hanno antipasti, non hanno amari, solo pizze. Quando abbiamo finito di mangiare la proprietaria ci ha chiesto «Volete un’altra pizza?».
Io, le sere che il Parma vince, ho l’impressione di essere meno intelligente delle sere che il Parma perde. E mi piace molto, devo dire.
Le circostanze, per esempio, dovrebbero essere delle stanze rotonde. «Vai nella tua circostanza!», da dire a un figlio quando si comporta male.
[Da Qualcosa n. 7, in preparazione]
La ventola del mio computer ha smesso di fare rumore, forse devo preoccuparmi.
Stasera mi fermo a dormire a Milano, e ho preso su, oltre allo zaino, il trolley, che domattina vorrei andare a correre, se riesco, e va tutto bene, se non che, non lo porto mai, con me, sono quasi sicuro che me lo scordo da qualche parte, il trolley.
