Così contento
Ho mandato via due libri, stamattina, son così contento che mi vien da pensare che dovrei fare il postino, forse, di mestiere. O il corriere. Il corriere forse no. Forse neanche il postino, mi vien da pensare.
Ho mandato via due libri, stamattina, son così contento che mi vien da pensare che dovrei fare il postino, forse, di mestiere. O il corriere. Il corriere forse no. Forse neanche il postino, mi vien da pensare.
Mi hanno detto che uno dei cartelli che c’era in piazza dei Martiri, stamattina, a Bologna, per Fridays for future, era: «Su Marte la figa non c’è».
Ieri son stato a Milano, a far delle cose, sono andato allo Iulm, a firmare il contratto, ho visto un convegno sulla traduzione poi son tornato indietro mi son fermato a Parma sono andato allo stadio che c’era Parma Sassuolo. All’ingresso un ragazzo mi ha perquisito, ha visto che nello zaino avevo il computer ha chiamato il suo responsabile che , saputo che nello zaino avevo un computer mi ha detto «Non lo butti in campo». Io gli ho detto «No, non ce lo butto». Mi hanno fatto passare.
Son due o tre giorni che ci penso, sono forse contento di me in una cosa, a 56 anni, quella cosa di cui parlano tre versi della Chanson des vieux amants di Jacques Brel: «Mais finalement, finalement, il nous fallut bien du talent, pour être vieux sans être adultes» (nella versione di Battiato è «ma c’é voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti»). Poi, dopo che l’ho pensato, mi dico «Ma la smetti, di darti dell’importanza?». Poi, dopo tre o quattro ore, lo ripenso. Poi, dopo che l’ho pensato, mi dico «Ma la smetti, di darti dell’importanza?». Poi, dopo tre o quattro ore, lo ripenso. E così via. Da due o tre giorni.
In una radio di Bologna hanno commentato la partita Bologna Roma dicendo che il primo tempo è stato saporifero.
Ieri, al Tardini, prima che cominciasse la partita, c’eran dei bambini che tenevano su uno striscione sul quale mi sembrava ci fosse scritto «La prateria uccide il calcio», invece poi ho letto meglio: «La pirateria uccide il calcio», che peccato.
C’è una cosa che non mi torna, quando vado a comprare le spugne abrasive per pulire la casa. Che, una volta che le ho comprate, mi sembra che la casa sia già un po’ più pulita. Invece è sempre sporca come prima. Non mi sembra giusto.
La penultima volta che ho letto Anna Karenina, ho avuto l’impressione che Tolstoj dicesse che le persone che frequentiamo sono come dei pianeti, e determinano le nostre orbite.
E mi è tornato in mente un libro di uno scrittore francese contemporaneo che diceva che ci son dei momenti, nella tua vita, che una persona sparisce, la tua fidanzata, perché ti lascia, e tu, da un lato, stai malissimo, dall’altro lato succede, all’improvviso, che il mondo si ripopola.
Una persona sparisce, e il mondo si ripopola.
Perché tu hai cambiato orbita.
E ci sono un sacco di cose che, c’erano anche prima, ma tu non le vedevi, perché avevi un’altra orbita.
A Berlino, una cosa stranissima, che ci sono i taxi beige. Che tra tutti i colori che potevano scegliere, hanno scelto il beige.
Ma te, quando ti arriva la notifica che qualcuno ti segue su Twitter, o su Instagram, o su Youtube, non ti viene da pensare “Ma cosa mi segui a fare?”.