Un biglietto
babbo natale, ti voglio bene perché mi dai tantissimi regali grazie tante sei un bravo babbo natale P. S. ciao
babbo natale, ti voglio bene perché mi dai tantissimi regali grazie tante sei un bravo babbo natale P. S. ciao
è a matita, c’è un babbo natale su una slitta molto comoda e larga, sembra uno scivolo, babbo natale è vestito leggero, ha il cappuccio, una lunga barba nera a punta e, dietro le spalle, una specie di bagagliaio quadrato da dove supuntan dei giochi, dei sacchi, dei pacchi; la slitta vola anche se ha i pattini, e babbo natale tiene due redini che arrivano fino a due renne che sembrano un po’ dei pesci siluro con le corna e le gambe, e si dirigono verso due colline, sulla cima delle quali ci sono, su una due case, sull’altra una casa e una specie di chiesa, oppure un castello; e sopra questo disegno, nell’angolo a sinistra del foglio c’è un biglietto per babbo natale.
La Battaglia dormiva da me, stanotte, e quando è andata a letto, che è stata sotto il piumino, le ho chiesto Hai freddo? E lei ha aspettato un po’ poi mi ha detto: No. E dopo ha taciuto ancora un po’ poi ha detto: Ho interrogato i miei piedi, mi hanno detto tutti e due di no.
Oggi, con la Battaglia, che compiva gli anni, siamo andati a lezione di piano, la prima lezione di piano, mi aveva chiesto di prendere lezioni di piano, le ho trovato la maestra di piano, ha fatto una lezione di prova, ha suonato il piano, la maestra le ha insegnato i numeri delle dita, uno il pollice, due l’indice, tre il medio, quattro l’anulare, detto fannullone, cinque il mignolo, è stata brava, ogni tanto si rivolgeva al proprio anulare gli diceva Dai, fannullone, era contenta, alla fine, davanti alla maestra di piano io le ho chiesto Allora, ci veniamo ancora?, e la Battaglia ha risposto No, io farò la pittrice.