20 maggio – Torino

sabato 20 Maggio 2023

Sabato 20 maggio,
a Torino,
al Salone del libro,
alle 11 e 45,
in Sala granata
leggo un discorso su
Čechov
(Senza trama e
senza finale,
si intitola)

Senza trama e senza finale

venerdì 12 Maggio 2023

Una volta Čechov ha detto a un suo collega, Ivan Bunin, premio Nobel per la letteratura nel 1933, che bisogna lavorare, molto, per tutta la vita. E che, alla fine di un racconto, bisogna buttare via l’inizio e la fine. È lì, ha detto Čechov, che noi scrittori concentriamo il maggior numero di bugie.

[Ne parlo il 20 maggio al salone del libro in un discorso che si chiama Senza trama e senza finale]

Ci sia lui

giovedì 10 Marzo 2022

L’aldilà? Un grande spiazzo, alberi, ombra, una tazza di tè e Čechov. Fosse così, ci potrei credere. Ma a una condizione: che ci sia lui.

Katherine Mansfield

[Fausto Malcovati, Milano, Marcos y Marcos 2015, p. 13]

Una tedesca

giovedì 23 Luglio 2020

Uno pensava che fosse meglio sposare una tedesca che una russa, perché, essendo le tedesche donne più rigorose, la futura moglie non avrebbe lasciato che i figli gattonassero per casa o battessero sui catini di rame con un cucchiaio.

[Anton Čechov, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]

Trenta

venerdì 24 Aprile 2020

Uno, in una colonia penale sull’isola di Sachalin, quando gli avevano chiesto quanti anni aveva, aveva risposto: «Trenta, o forse cinquanta».

[Anton Čechov, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]

Un racconto di Čechov

lunedì 6 Aprile 2020

C’è un racconto di Čechov dove uno torna a casa contentissimo con un giornale in mano, e quando gli chiedono cos’ha dice che nel giornale parlan di lui, che adesso è famoso. E i suoi famigliari leggono il giornale e c’è un trafiletto dove dicono che lui, ubriaco, ha causato un incidente. Fine.

Trenta

mercoledì 22 Gennaio 2020

Uno, in una colonia penale sull’isola di Sachalin, quando gli avevano chiesto quanti anni aveva, aveva risposto: «Trenta, o forse cinquanta».

[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione, questo matto è di Lisa Vozza]

Lavorava sempre

martedì 7 Gennaio 2020

Uno quando lavorava, e lavorava sempre, alternava caffè e brodo. Caffè la mattina e brodo il pomeriggio. Altrimenti non riusciva a lavorare.

[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione, questo matto è di Andrea Grossi]

Pazienza

lunedì 23 Settembre 2019

Sabato prossimo c’è la prima di uno spettacolo che abbiamo scritto con Nicola Borghesi, e sono un po’ agitato, è qualche giorno che penso che, probabilmente, sarà un disastro, e cerco di darmi da fare, di studiare, di provare, perché non sia un disastro, poi stamattina, quando mi sono svegliato mi sono detto che il Gabbiano di Čechov, la prima (il 17 ottobre 1896, al teatro Aleksandrinskij di Pietroburgo), è stata un disastro tale che Čechov voleva smettere di scrivere per il teatro. Cosa ti credi di essere, mi sono detto, meglio di Čechov? Hai ragione, mi sono detto, non sono meglio di Čechov, e mi sono un po’ tranquillizzato. Male che vada, vorrò smettere di scrivere per il teatro. Pazienza.

Carver, Čechov e Malcovati

venerdì 29 Marzo 2019

Raymond Carver è morto con Čechov tra le mani: nel suo ultimo libro di poesie in prosa, “Il nuovo sentiero per la cascata”, usa frammenti čechoviani come fossero suoi. “Ne ho il diritto. Lo adoro”: così Čajkovskij si era difeso dall’accusa di aver copiato Beethoven. Carver si era annotato questa frase.

[Fausto Malcovati, Il medico, la moglie, l’amante]