Soprattutto

venerdì 31 Marzo 2023

«Ma soprattutto, soprattutto, rifare a piedi, con lo zaino sulle spalle, la strada da Monte San Savino a Siena, costeggiare quella campagna di ulivi e di viti, di cui sento ancora l’odore, percorrere quelle colline di tufo bluastro che s’estendono sino all’orizzonte, e vedere allora Siena sorgere nel sole che tramonta con tutti i suoi minareti, come una perfetta Costantinopoli, arrivarci di notte, solo e senza soldi, dormire accanto a una fontana ed essere il primo sul Campo a forma di palmo, come una mano che offre ciò che l’uomo, dopo la Grecia, ha fatto di più grande. Sì, vorrei rivedere la piazza inclinata di Arezzo, la conchiglia del Campo di Siena e mangiare ancora i cocomeri per le strade calde di Verona. Quando sarò vecchio, vorrei che mi venisse concesso di tornare su quella strada di Siena, che non ha eguali al mondo, e di morirvi in un fossato, circondato soltanto dalla bontà di quegli italiani sconosciuti che amo».

[Stasera, a Siena, ho cominciato la presentazione leggendo questa cosa che viene dai Taccuini di Albert Camus ma che io ho trovato citata in Piergiorgio Bellocchio, L’Italia di Camus, in Al di sotto della mischia, Milano, Scheiwiller 2007, pp. 115-116]

Camus

mercoledì 4 Gennaio 2023

Io ci sono degli scrittori, non so, per esempio, Camus, io Camus l’ho letto che avevo forse vent’anni e ho l’impressione che sarei un’altra persona, se a vent’anni non avessi incontrato Camus, avevo così bisogno, di Camus, e non lo sapevo.

[Forse scrivo un libro sui libri di cui ho avuto bisogno, ne parlo domani, alle 19, sul mio profilo Instagram, la foto è presa da qui: https://www.musiculturaonline.it/attualita-e-fascino-del-teatro-di-albert-camus/]

Sia sia

lunedì 8 Novembre 2021

In russo volja significa sia volontà sia libertà.

[Albert Camus, Taccuini, traduzione di Ettore Capriolo, Firenze Milano, Giunti Bompiani 2018, p. 286]

Quegli italiani sconosciuti

sabato 10 Luglio 2021

«Ma soprattutto, soprattutto, rifare a piedi, con lo zaino sulle spalle, la strada da Monte San Savino a Siena, costeggiare quella campagna di ulivi e di viti, di cui sento ancora l’odore, percorrere quelle colline di tufo bluastro che s’estendono sino all’orizzonte, e vedere allora Siena sorgere nel sole che tramonta con tutti i suoi minareti, come una perfetta Costantinopoli, arrivarci di notte, solo e senza soldi, dormire accanto a una fontana ed essere il primo sul Campo a forma di palmo, come una mano che offre ciò che l’uomo, dopo la Grecia, ha fatto di più grande. Sì, vorrei rivedere la piazza inclinata di Arezzo, la conchiglia del Campo di Siena e mangiare ancora i cocomeri per le strade calde di Verona. Quando sarò vecchio, vorrei che mi venisse concesso di tornare su quella strada di Siena, che non ha eguali al mondo, e di morirvi in un fossato, circondato soltanto dalla bontà di quegli italiani sconosciuti che amo».

[Albert Camus, da Se mi dicono di vestirmi da italiano, non so come vestirmi]

Il resto

giovedì 25 Marzo 2021

Delacroix: Ciò che vi è in me di più reale, sono le illusioni che creo con la mia pittura. Il resto è sabbia mobile.

[Albert Camus, Taccuini, traduzione di Ettore Capriolo, Firenze Milano, Giunti Bompiani 2018, p. 325]

Un uomo cosciente

sabato 8 Agosto 2020

Un uomo cosciente, dice Dostoevskij, come fa a rispettarsi?

[Albert Camus, Taccuini, traduzione di Ettore Capriolo, Firenze Milano, Giunti Bompiani 2018, p. 298]

Che disperazione

domenica 19 Aprile 2020

L’Europa dei bottegai – che disperazione.

[Albert Camus, Taccuini, traduzione di Ettore Capriolo, Firenze Milano, Giunti Bompiani 2018, p. 170]

Volja

venerdì 20 Settembre 2019

In russo volja significa sia volontà sia libertà.

[Albert Camus, Taccuini, traduzione di Ettore Capriolo, Firenze Milano, Giunti Bompiani 2018, p. 286]

Jan Hus

sabato 7 Settembre 2019

Quando bruciavano Jan Hus, si vide arrivare una dolce vecchietta con una fascina da aggiungere al rogo.

[Albert Camus, Taccuini, traduzione di Ettore Capriolo, Firenze Milano, Giunti Bompiani 2018, p. 378]

mercoledì 4 Settembre 2019

Sì, ho una patria: la lingua francese.

[Albert Camus, Taccuini, traduzione di Ettore Capriolo, Firenze Milano, Giunti Bompiani 2018, p. 345]