Andare in Russia
Tutte le volte che sto per partire per la Russia mi sembra impossibile, che partirò per la Russia.
Mi sembra impossibile, che il giorno dopo sarò a Mosca, a camminare per le stesse strade per le quali camminavano Michail Bulgakov e, prima di lui, Anton Čechov, o a Pietroburgo, a essere illuminato dalla stessa luce che illuminava Fëdor Michajlovič Dostoevskij.
Mi sembra evidente che qualcuno, da qualche parte, nella catena burocratica che si occupa del mio diritto a attraversare le frontiere, si metterà di traverso e dirà «Paolo Nori? No, Paolo Nori se lo scorda, di andare in Russia».
E tutte le volte, è incredibile, succede che poi alla fine ci vado.
Anche questa volta. Solo che questa volta non vada a cercare le strade di Čechov o la luce di Dostoevski, questa volta vado a cercare il quadrato nero di Malevič.
Come mi aveva fatto arrabbiare, il quadrato nero di Malevič.
[Venerdì primo marzo esce Un notte al museo russo. Lo presentiamo il 4 marzo a Milano, a Piazza Piemonte, il 5 marzo a Bologna, in Salaborsa]