Almanacco (15-21 novembre 2010)

giovedì 25 Novembre 2010

Quinto almanacco della settimana scorsa
(settimana dal 15 al 21 novembre 2010)

Egregio direttore, mi consenta di controbattere ad alcune affermazioni di tale Giorgio Mezzatesta sulla mia persona in quanto cacciatore, pubblicate recentemente sulla sua rubrica «Lettere al Direttore». Gli antichi latini dicevano che, dal nome di una persona, si poteva risalire alla sua personalità. Ella, signor Mezzatesta, col cognome che si ritrova è già ben catalogato! Per sua norma e regola, io non sono un «tale» né un «signore» qualsiasi, ma bensì il Dr. Gian Carlo Magnani, laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e lode, con una tesi sperimentale presentata ad un Congresso mondiale di Radiologia ed edita a stampa con il mio unico nome. Specialista in Radiologia Generale, Radioterapia, Medicina Nucleare, Terapia Fisica con 60/60 e lode. Primario Radiologo dell’Usl di Parma a soli 38 anni, tra i più giovani d’Italia dell’epoca, fine anni settanta. Inoltre, al contrario di Ella, mon cher, petit Demiencephal, io non cerco visibilità né medaglie attaccando e criticando alcunché ed alcunchì, ma lavorando, quotidianamente, al servizio di persone che soffrono, talvolta con patologie incurabili, dando loro conforto e speranza, nonché la mia quarantennale esperienza in campo medico. Inoltre solo ed esclusivamente per Ella, mein lieb, klein Halbkopfmark, io al contrario di Ella quando parlo e scrivo, non sproloquio né vaneggio ma sentenzio! Per quanto riguarda la statistica da Lei citata, my dear, little Middlebrain, la trovo arcaica e ormai superata, in quanto i dati in mio possesso son ben diversi, ma alla fin fine a noi cacciatori che ce ne cale, a noi basta, ope legis, praticare liberamente il nostro meraviglioso e affascinante sport, incuranti dei ragli che ci circondano. Su un solo elemento sono d’accordo e cioè che siamo inesorabilmente sempre meno, pochi ma ottimi, per mancanza di rincalzi, tant’è che io auspicherei di essere inclusi nel W.W.F. come specie in estinzione, organismo ad Ella tanto caro ed al quale appartiene indissolubilmente come raro caso, se non unico, di Cassandraraglians.
Gian Carlo Magnani


Ho visto la protesta della parrucchiera cagliaritana contro i maleducati che non ripuliscono gli escrementi che i loro cani lasciano sulla soglia del suo salone. Le consiglio di lavare bene l’ingresso con acqua e ammoniaca, o varechina. Se non dovesse funzionare, può provare spargendo pepe sull’ingresso. A casa mia ha funzionato. Sono una casalinga e abito al pianterreno.
S. F. – Oristano

Ho 13 anni e sono innamorata del mio compagno di banco: Edo. Ma invece di dirglielo non faccio altro che parlare delle mie conquiste (tutte inventate) e dei complimenti che ricevo (idem!). Sono un disastro: help!
Mary

Posseggo un cane di piccola taglia che per i suoi bisogni e per piacere mio mi porta a passeggio per le vie cittadine e nei parchi della nostra città; noto con piacere che sono stati rimessi presso i raccoglitori di rifiuti i sacchetti per le deiezioni animali mancanti da circa un mese, iniziativa lodevole degna di una città pulita e ordinata come ritengo la nostra. Però noto anche un comportamento incivile di certi utilizzatori che subito dopo la posa di tali sacchetti si appropriano di tutto il pacco lasciando sprovviste centinaia di persone dello strumento per cui è stato pensato vanificandone l’utilizzo a vantaggio solo di pochi furbastri, essendo io stesso stato testimone di questo comportamento incivile di una signora che facendogli notare il mio disappunto mi apostrofava che non mi dovevo impicciare essendo io non autorizzato a criticare il suo comportamento. Ora alla luce dei fatti consiglierei l’amministrazione o chi preposto di sospendere tale iniziativa (anche se lodevole) che costa alle casse comunali e che non rende il risultato sperato se non ad esclusivo vantaggio di pochi incivili, consiglierei invece di obbligare i proprietari degli animali con una ordinanza che in tutta l’area urbana assieme al guinzaglio e/o dove previsto la museruola sia obbligatorio avere anche a disposizione i sacchetti per la raccolta degli escrementi (acquistati al negozio) pena sanzione pecuniaria.
Lettera firmata

Senza troppo fare i Sociologi del commento la chiesa dovrebbe tornare agli albori, PREGA ET LABORA questo fanno i francescani, ricordatevi che San Francesco si spogliò della ricchezza per curare i poveri e bisognosi tant’è che pellegrinò fino a Roma e mostrò alla curia unita in San Pietro cosa significa PREGARE e portare la Parola del Signore..
Il resto per me sono balle. Anche perchè la Chiesa ha un passato di papi della borghesia di allora con tanto di concubine tanto per fare un nome Borgia!!
Allora venisse a predicare meno a noi e desse l’esempio, si spogliasse di tutte le ricchezze,donasse i soldi dello IOR a chi ne ha bisogno, non costringesse noi durante il 740 a donare l’8 per mille che moltiplicato il tot di italiani sono MILIARDI!!!! E forza su non è che ci vuole chi sa quale ragionamento universitario!!!
Stregaccia

Complimenti a chi sabato 13, a Perda Niedda, nelle campagne di Domusnovas, ha squarciato le gomme delle auto ai cercatori di funghi.
R. P.

Caro direttore,
mi chiamo Claudia, sono una comune ragazza di 19 anni iscritta al primo anno di Giurisprudenza a Verona, dove vivo. Pecco di un difetto che viene generalmente attribuito alla mia età: un illusorio idealismo, spesso condito di ottimismo. E quest’attitudine mi ha messo in testa un chiodo fisso: studiare legge per poi diventare magistrato o, ancora meglio, fare politica. In entrambi i casi per un’aspirazione, questa di sicuro infantile, a mettermi al servizio del mio Stato, dei miei compatrioti e di qualunque persona respiri, mangi e cammini su questa terra chiamata Italia. Con la convinzione che un’Italia più giusta possa contribuire a un mondo più giusto. Eppure qualcosa ultimamente non funziona: è passata la voglia di leggere i giornali, di passare le ore davanti al computer a confrontare gli articoli di diverse testate. È passata la voglia di frequentare le sedi dei partiti della mia città per capire cos’ha ciascuno di essi da dire. E il vuoto dilaga anche altrove. All’università, ad esempio: tanti ragazzi frequentano legge perché «tanto i miei hanno lo studio».
Parlano solo di quanti soldi hanno (e non scherzo). Niente fervore, nessuna voglia di parlare di ciò che accade intorno a noi, tranne pochissimi che si contano sulle dita di una mano. Nel mondo economico, poi: la crisi non è passata. Le famiglie con un solo stipendio che rischia di venir meno da un momento all’altro esistono davvero. Ho sempre stimato i miei genitori per il coraggio che hanno dimostrato nelle loro scelte: otto figli comportano sacrifici. E lo Stato non è assente: ci sono gli assegni familiari e le agevolazioni fiscali. Ma non è abbastanza!
Volevo frequentare la Luiss a Roma, ma i soldi per vitto e alloggio superavano di mille euro l’importo della borsa di studio. Quindi eccomi qui, nella mia Verona. E la politica nazionale? Un governo agonizzante, un’opposizione inesistente. Strategie da risiko di partiti alla conquista di poltrone. Con esiti che sembrano davvero frutto di un lancio di dadi. Giovedì sera ho guardato “Annozero” e ho pianto, silenziosamente, di rabbia. Ho fatto quella cosa che la Fallaci diceva di voler fare senza riuscirvi: ho versato lacrime su quest’Italia a cui, sebbene sia mia solo da diciannove anni, mi sento visceralmente legata. Ho pianto vedendo uomini in divisa caricare dei cittadini.
Cercando di capire perché cinque uomini, non clandestini, si siano dovuti accampare su una gru. Ascoltando con sgomento quella che è la nostra classe dirigente. E con disgusto quelli che si spacciano per giornalisti. Mi sono posta una domanda: davvero vale la pena di immischiarti in tutto questo? Davvero vuoi sprecare la tua vita? E la risposta è stata sì. Perché non mi piacciono le urla di certi miei coetanei: «Dateci la possibilità di avere un futuro». Ennò, se non me lo danno, io me lo prendo. E se non ci riuscirò, almeno avrò dato una testata a questo muro. E la testata successiva tirerà giù un altro mattone e pian piano si vedrà di nuovo l’orizzonte. Lo Stato è un ente politico: persegue fini generali, ovvero muta in base alle circostanze storiche i suoi obiettivi. E questo è destabilizzante perché rivela che non si giungerà mai in maniera definitiva alla perfezione, al bene comune. Ma è affascinante perché il cammino da percorrere è illimitato. Per questo non ci si può arenare. E io ci credo nell’Italia, voglio crederci ancora. È uno sfogo, caro direttore, lo riconosco, ma mi è uscito dal cuore e davvero non potevo fermarlo. Lo bruci, lo triti, lo cestini… Non mi interessa, perché berciando ho ritrovato un po’ di speranza.
Claudia Commisso, Verona

Per me il problema dell’esistenza di Dio non ha mai costituito una grande preoccupazione, perlomeno per quanto riguarda la mia sorte dopo la morte. Sto tranquilla, perché nella mia vita ho sempre cercato di non far del male a nessuno, e quando ho potuto, ho cercato di fare del bene. Così, sono certa che se Dio esiste, una brava persona come me sarà accolta in paradiso a braccia aperte. Se Dio non esiste e quindi neppure l’anima, parimenti e forse a maggior ragione, non devo preoccuparmi di nulla, giacché neppure saprò d’essere morta (e come potrei?). A pensarci bene, una colpa forse ce l’ho. Ma siccome Dio dovrebbe essere misericordioso, perlomeno secondo i cristiani, sicuramente me la perdonerebbe.
Ho sempre desiderato la morte, magari anche improvvisa, indolore, dei potenti cattivi della terra, ma anche dei cattivi non potenti, di tutti i violenti in genere. Ho sempre pensato: se gli venisse un colpo, l’umanità ci guadagnerebbe, un po’ di sofferenza in meno sulla terra! Tiranni, guerrafondai, assassini, sfruttatori, torturatori, stupratori, muoiano tutti in pace e così sia.
Elisa Merlo

Questo era il quinto almanacco della settimana scorsa riferito alla settimana dal 15 al 21 novembre 2010.
Hanno collaborato: Simona Brighetti, Isabella Pedrazzi, Maria Luisa Pozzi, Matteo Meneghello, Chiara Foddis, Giovanni Civa e Marco Cacciari.
Le lettere vengono da: Unità, Unione Sarda, Gazzetta di Mantova, Metro, Gazzetta di Parma, Avvenire e Messaggero.