Abbattuto da un pioppo
Poco distante dal monumento-fantasma a Bakunin, si erge quello più reale a Lenin ginnasiale tuttora visibile nel giardinetto tra il civico 6 di pereulok Ogorodnaja Sloboda e Gusjatnikov pereulok. Opera di Vladimir Cigal’, il quale lo realizzò nel 1950, fu collocato solo vent’anni dopo davanti all’allora Palazzo dei Pionieri, per ricordare ai bambini moscoviti quale fosse il modello a cui ispirarsi. Imberbe, ma già consapevole della missione che lo attende, la futura guida del proletariato mondiale incede sicuro di sé nella sua tenuta scolastica, con un libro nella mano destra e la sinistra a reggere la giacca gettata con disinvoltura sulla spalla. Un’immagine in contrasto con l’iconografia tradizionale che, di regola, ritrae Il’ič ormai adulto, con l’immancabile berretto operaio calcato in testa e le braccia elevate in aria a incitare invisibili rivoltosi.
Abbattuto da un pioppo caduto durante un temporale il 18 luglio 2008, Lenin ginnasiale fu restaurato e rimesso al suo posto l’anno successivo, a conferma della immutata pietas dimostrata nei confronti del capo bolscevico. Un rispetto che evidentemente va al di là di congiunture politiche e revisionismi e fa sì che Mosca possa vantare tuttora una novantina di statue a Lenin. Singolare che, a svariate migliaia di chilometri più a est, davanti all’università di Kazan’ frequentata a suo tempo da Lenin, s’innalzi una copia assolutamente identica del monumento di Cigal’. Cosìcché sia a Mosca sia a Kazan’ il giovane Vladimir Ul’janov continua a marciare imperterrito verso il liceo classico i Simbirsk, da lui concluso a pieni voti con la medaglia d’oro nel 1887. Stampata in volta ha sempre la stessa aria antipaticuccia da primo della classe, quello che non lascia copiare i compagni e sa tutte le risposte. Una versione più ottimista reperibile sul web russo sostiene invece che assomigli a Leonardo Di Caprio.
[Valentina Parisi, Guida alla Mosca ribelle, Roma, Voland 2017, pp. 178-179]