Venedikt Erofeev
A me, prima di arrestarmi, devono disseppellirmi.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 79]
A me, prima di arrestarmi, devono disseppellirmi.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 79]
Oppure cominciare così: «Mi piacciono molto le fighe, sono divertenti e intelligenti».
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 63]
E a cosa servono, alla gente, i Garibaldi?
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 113]
Tre gattini chiamarli: Seduxen, Demidrolum e Luminale.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 126]
Bere vodka schietta, magari a collo, in questo non c’è niente tranne languore di spirito e fretta. Mischiare la vodka con l’eau de cologne, ecco in questo c’è un certa dose di capriccio, ma non c’è nessun patos. E invece nel bere un bicchiere di Balsamo di Caanan, in questo c’è sia del capriccio che un’idea che del pathos e per di più c’è anche un’allusione metafisica.
Qual è l’ingrediente del «Balsamo di Caanan» che apprezziamo più di tutti? Be’, naturalmente il denaturato. Anche se il denaturato, essendo solo oggetto d’ispirazione, il denaturato di per se stesso di ispirazione è assolutamente privo. Che cosa, dunque, apprezziamo più di ogni altra cosa, nel denaturato? Ma certamente, la nuda sensazione gustativa. E ancora di più il miasma che emana. Per attenuare questo miasma serve almeno un pizzico di profumo. Per questo motivo, nel denaturato si versa – nella proporzione di 1:2:1 – della birra vellutata, meglio se Ostankino, o Senator, e della vernice per mobili depurata.
[Stasera, all’Atelier sì, Mosca–Petuški]
Giovedì 14 febbraio,
a Bologna,
all’Ateliersi,
in via San Vitale 69,
alle 21,
Mosca – Petuški,
di Venedikt Erofeev
(ingresso 5 euro con un bicchiere di vino
o un analcolico)
Sono svenuto, ma ho fatto finta di niente.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 40]
Al Conte Tolstoj, tre giorni prima che morisse, per sostenere l’attività del cuore gli han dato del cognac.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 39]
Kjustin: «Il popolo russo, adesso, non è in grado di fare niente, tranne che di dominare il mondo».
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 108]
«Una volta, ancora nel 1943, [Tamara] ha chiesto a suo fratello minore [Venedikt Erofeev, che aveva, allora, 5 anni] «”Venočka, cosa scrivi, tutto il tempo?” Lui mi ha guardato con i suoi occhi azzurri, serissimi, e mi ha risposto: “Le memorie di un pazzo”. Tutti hanno riso moltissimo, ma lui era serio”».
[Oleg Lekmanov, Michail Sverdlov, Il’ja Simanovskij, Benedikt Erofeev: postoronnij (Venedikt Erofeev: l’estraneo), Mosca, Ast 2018, p. 43]