Dopo basta
Non camminare sui pesci. Via @sovietvisuals
Ottimismo 3: Non passare sotto l’albero di trasmissione [via @sovietvisuals]
Con la partecipazione di massa dei lavoratori alla messa in pratica delle norme sanitarie, si semplifica la realizzazione del piano quinquennale in quattro anni (1928, da @sovietvisuals)
Quando dilaga l’influenza, si raccomanda di lavorare indossando la mascherina.
[Scatola di fiammiferi sovietica del 1963, viene da @sovietvisuals]
Ho aperto Netflix, ho visto che mi propongono di vedere Gli ultimi zar, da cui è presa questa schermata, una scena della piazza Rossa del febbraio del 1905 con il mausoleo di Lenin, costruito nel 1930 (lo segnalava stamattina @sovietvisuals). Mi è venuto in mente Rocky 4.
Ecco. Questo manifesto sovietico, che dice «E la vita è bella, e vivere è bello», a me, mi vien da dire che è proprio così.
Forse sono io, che sono un po’ sovietico dentro, anche dopo che l’Unione Sovietica è finita, ma allora lo era anche Nino Pedretti quando scriveva: «Non ditemi che il mondo è brutto, malato, ridotto in merda, il mondo ha bisogno di esser bello, anche se ti urla il cuore, anche se ti strappano le dita».
[La spiaggia di Vladivostok, dal profilo twitter @sovietvisuals (cliccare sull’immagine per ingrandire)]