Alla domenica

domenica 1 Giugno 2014

Oggi mi hanno suonato al citofono e ho smesso di scrivere sono andato a rispondere e quando ho risposto c’è stata una voce che mi ha detto «Pubblicità, signora», che a me è venuto da pensare «Anche alla domenica?», e un po’ ero infastidito  un po’ ero anche sollevato dal fatto che non era una cosa grave. E la cosa che stavo scrivendo, non che fosse una cosa importante, era che ci son delle parole che mi respingono una di queste è strizzacervelli che quando la leggo mi viene da chiudere gli occhi come se fosse una parola abbagliante.

Finita la scuola

venerdì 30 Maggio 2014

Stamattina ho pensato che lunedì non c’è scuola, nel senso della scuola elementare (o media inferiore) di scrittura emiliana, che è stranissimo, ho pensato, e mi son ricordato che quando andavo a scuola (quella statale, la scuola pubblica) tutti gli anni mi sembrava incredibile che a un certo momento sarebbe finita la scuola, e si sarebbero risolti tutti i problemi nei quali ero immerso, le interrogazioni, i compiti in classe eccetera eccetera. Ecco la stessa cosa, mi sembra, succede, va be’, coi romanzi, ma anche, in generale, non so, con la pensione. Uno, che magari ci pensa tanto, alla pensione, a un certo momento poi muore e tutti i problemi nei quali è immerso (la pensione, la liquidazione, la successione, nel senso di testamento, e via di seguito), finiscono d’un tratto che dev’essere un bel sollievo, mi vien da pensare.

Un’impressione

giovedì 29 Maggio 2014

Ogni tanto, al mattino, mi vien l’impressione che basta avere un po’ di pazienza si risolve tutto, che è un’impressione che in Guerra e pace, a Pierre Bezuchov, gli viene quando è ubriaco.

Non mi veniva

mercoledì 28 Maggio 2014

Oggi, non mi veniva il nome di quel posto lì, quello dove lavora il benzinaio, il distributore di benzina, e quando poi mi è venuto ho pensato che i benzinai, i distributori, quello che fanno, distribuiscono, un po’ a te, un po’ a te, non ci avevo mai pensato. Scrivo questa cosa sentendo uno per radio e pensando Non ci siamo. Non ci siamo affatto. Non ci siamo neanche lontanamente. Non ci siamo per niente. Non ci siamo neanche per scherzo. Non ci siamo per niente. Non ne parliamo neanche. Non va per niente bene. Non ci siamo neanche per idea. Che è una cosa che tanto tempo fa l’ha scritta, meglio, Learco Pignagnoli, credo.

Va be’

martedì 27 Maggio 2014

Va be’, prima, cioè, adesso che ho una certa età, se così si può dire, un po’ è cambiata, che io, prima, io mi ricordo che quand’ero un ragazzo pensavo di essere molto intelligente e molto simpatico ma di non essere, purtroppo, molto bello; adesso, secondo me, con la maturità, la consapevolezza di non essere, purtroppo, molto bello ce l’ho ancora, solo che è accompagnata dalla consapevolezza di non essere, purtroppo, molto intelligente e neanche, purtroppo, molto simpatico. Ecco, secondo me, la maturità, per me, è stata un po’ quella lì, devo dire.

Il cambio di stagione

martedì 27 Maggio 2014

Un po’ di anni fa, su un treno interregionale un controllore aveva detto che il treno si era fermato perché avevano fermato il traffico perché, appena più avanti, uno si era buttato sotto il treno; «è il terzo, questo mese, – aveva detto il controllore; – sarà il cambio di stagione◊», aveva aggiunto. E io, in questi giorni, quando vado a letto, che mi chiedo come mai sono così stanco, «Sarà il cambio di stagione», mi rispondo, ma chissà.

Referendum

giovedì 22 Maggio 2014

Era un periodo che in Italia c’era della gente che chiedeva di fare un referendum per uscire dall’Europa mentre invece, era strano, non c’era nessuno che chiedeva di far dei referendum per uscire dal mondo.

Preme

mercoledì 21 Maggio 2014

E avevo sentito, per radio, «Quello che mi preme di sottolineare», e avevo pensato che, a me, quello che mi premeva di sottolineare, non mi premeva di sottolineare niente.

Un problema

martedì 20 Maggio 2014

Ho dei quaderni così belli che quando devo scriverci sopra sono in soggezione.

Il nervoso

lunedì 19 Maggio 2014

Io, non lo so, ma quando mi viene il nervoso, mi verrebbe da dire che è come quando vai a correre, che poi hai male un po’ dappertutto, alle gambe, alla schiena, alle spalle, e ti rendi conto che sei vivo, che hai delle gambe, una schiena, delle spalle, così quando ti viene il nervoso uguale, ti rendi conto che sei vivo, che hai un sistema nervoso gangliare, vale a dire soggettivo, o un sistema nervoso oggettivo, o cerebrale, mi verrebbe da dire se non fosse che questo fatto di andare a correre, mi sono un po’ rotto i maroni, delle metafore riferite al fatto di andare a correre.