Una testa
Uno diceva: «Io, se voglio capire, trovo posto per tutti. Io non ho una testa», diceva «ho una casa di tolleranza».
[Venedikt Erofeev, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
Uno diceva: «Io, se voglio capire, trovo posto per tutti. Io non ho una testa», diceva «ho una casa di tolleranza».
[Venedikt Erofeev, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
Uno aveva notato che correre era un verbo che veniva dai piedi e palpare un verbo che veniva dalle mani.
[Daniil Charms, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
Una invitava spesso a casa un’amica e appena quella arrivava lei: «Mi dispiace, sto uscendo!» diceva.
[Lidija Čukovskaja, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
Una capitava di sentirla urlare: «Maledetto, carogna, te la farò vedere!».
Aiutava suo figlio a fare i compiti.
[Lidija Čukovskaja, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
Uno pensava che fosse meglio sposare una tedesca che una russa, perché, essendo le tedesche donne più rigorose, la futura moglie non avrebbe lasciato che i figli gattonassero per casa o battessero sui catini di rame con un cucchiaio.
[Anton Čechov, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
Una parlava con il bollitore. «Non funziona sempre» diceva «ma solo quando vuole…» e allora lei, chinandosi su di lui, gli sussurrava: «Su, accenditi, su, per favore!»
[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
Raccontano che il consigliere segreto Vrončenko, ministro delle Finanze ai tempi dello zar Nicola I, era solito dire “ ‘sto be” quando era d’accordo su qualcosa e “ ‘sto non be” in caso contrario. Sembra volesse parafrasare il “to be or not to be” di Amleto.
[Jurij Tynjanov, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione (illustrazione di Georgij Verejskij)]
Uno non sopportava le persone che riuscivano a parlare per più di sette minuti di fila.
[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
E uno tornava dal teatro con un’enorme pera in mano per la moglie, che tradiva con la governante francese.
[Lev Tolstoj, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
C’erano dei giudici – c’era scritto negli atti giudiziari di un duello pubblicati nel 1900 – che avevano disposto di non “applicare” all’imputato “la condanna a causa della sua morte”.
[Serena Vitale, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]