Un peccato

sabato 2 Marzo 2024

Tutte le mamme usano raccontare al bambino storie di cui egli stesso è il protagonista. Ciò corrisponde e soddisfa al suo egocentrismo. Ma le mamme ne approfittano a scopo didattico…

– Carletto era un bambino che rovesciava il sale… che non voleva mangiare il latte… che non voleva addormentarsi…

È un peccato adoperare l’imperfetto delle fiabe e dei giochi a scopo predicatorio e intimidatorio. È quasi come adoperare un orologio d’oro per fare buchi nella sabbia.

Gianni Rodari, Grammatica della fantasia.

[Il 22 marzo, a Reggio Emilia, parlo di Rodari e della Grammatica della fantasia, seguono dettagli]

Invernali

giovedì 27 Maggio 2021

A proposito del fatto che qualche libraio considera Sanguina ancora come un saggio, mentre, secondo me, è un romanzo, ieri a Reggio Emilia ho parlato di questo Castoro su Sciascia che, tanti anni fa, un libraio di Reggio Emilia aveva messo nel settore Sport invernali.

26 maggio – Reggio Emilia

mercoledì 26 Maggio 2021

Mercoledì 26 maggio,
a Reggio Emilia,
ai Chiostri di San Pietro,
in Via Emilia San Pietro 44,
alle 18,
con Max Collini
parliamo di
Sanguina ancora.
L’incredibile vita di F. M. Dostoevskij
(ingresso con prenotazione:
0522 440065 o
Eventi.AllArco@librerie.coop.it)

7 luglio – Reggio Emilia

sabato 7 Luglio 2018

Sabato 7 luglio
a Reggio Emilia,
alle 21.00
all’Arena Stalloni,
in via Campo Samarotto, 10 E,
Una vita propria,
discorso sui fatti di Reggio Emilia
del 7 luglio 1960.

Solo sentire il suono

venerdì 6 Luglio 2018

Una volta mi son sentito dire, ero alla presentazione di un libro, Ma perché scrivi? mi ha chiesto uno a un certo momento che è una domanda strana, e io tutte le volte che me l’avevano fatta non avevo mai trovato una risposta quella volta lì «Io più vado avanti, – mi son sentito dire, – più ho l’impressione che i miei libri, ecco secondo me io, ma anche gli altri che scrivon romanzi, secondo me i romanzi in generale si scrivono per i morti.
Io se non avessi avuto i miei morti, – mi son sentito dire, – mio nonno, mia nonna, mio babbo, io probabilmente non avrei mai scritto niente e i libri che piacciono a me secondo me sono scritti per della gente che sa già tutto, non per informare, per informare, per i vivi, ci sono i giornali, i telegiornali, i radiogiornali, i romanzi, mi sembra, son per i morti, e io ormai più passa il tempo anche nei vivi, anche in me, mi son sentito dire, io apprezzo la parte morta, di me, la mia mortalità, non la mia vitalità».
Alla fine allora avere dei morti è una cosa che non è indifferente, quello che fai, avere dei morti è già dare un senso alla vita. Quelli che cercano il senso della loro vita, per dire, è perché non hanno ancora capito che hanno dei morti, secondo me.
Per esempio i parenti dei morti di Reggio Emilia, che son passati sessant’anni, nonostante tutte le porcherie che hanno subìto le ingiustizie che han visto nonostante il dramma di quel che è successo lì in piazza dei Teatri, loro non si son mica dati per vinti, e il fatto che non si siano dati per vinti che abbiano ancora presente benissimo a sessant’anni di distanza il senso di quello che devono fare, secondo me, non so se poi in generale dai fatti del mondo si possono trarre delle conclusioni, ma se si potessero trarre io concluderei che è della gente che hanno dei morti che son molto forti. Lauro Farioli , Ovidio Franchi, Marino Serri, Afro Tondelli e Emilio Reverberi sono dei morti che son molto forti, secondo me. Solo sentire il suono dei loro nomi, Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Marino Serri, Afro Tondelli e Emilio Reverberi, uno ha l’impressione di aver detto una cosa forte, una cosa che ha del senso, una cosa commovente. Ecco sarebbe una cosa bella se noi, quando moriremo, che, adesso mi dispaice dar delle brutte notizie, ma moriremo, tutti quelli che siamo qua, sarebbe bello se noi, quando moriremo, i nostri nomi, pronunciati ad alta voce, producessero almeno una frazione del senso che producono i nomi di quelli che sono morto il 58 anni fa sulla piazza dei teatri di Reggio Emilia.

[Questa cosa viene dal discorso che leggo domani a Reggio Emilia e che si intitola Una vita propria e che, in parte, è composto da pezzi di un libro che si intitola Noi la farem vendetta]

Una vita propria

giovedì 31 Maggio 2018

Noi la farem vendetta è un libro che prova a ricostruire quello che è successo nella piazza dei teatri di Reggio Emilia il 7 luglio del 1960. È un libro sulla violenza dello stato, ma è anche un libro sull’educazione dei bambini, ed è anche un libro sulle cose che scompaiono, sulla memoria, e su come la coltivano in certe piccole comunità, e su come se ti uccidono un fratello quando hai diciassette anni è un po’ come quando ti nasce un figlio; è anche un po’ un libro sull’Emilia, e, tutto sommato, in un certo senso, se non fosse un’espressione abusata, si potrebbe anche dire che è un romanzo d’amore.
Una volta il poeta russo Iosif Brodskij ha scritto «Il compito di un uomo, si tratti di uno scrittore o di un lettore, sta prima di tutto nel vivere una vita propria, di cui sia padrone, non già una vita imposta o prescritta dall’esterno, per quanto nobile possa essere all’apparenza». Ecco, quel che è successo a Reggio Emilia il 7 luglio del 1960 credo abbia a che fare anche con quella cosa lì, provare a vivere una vita propria, provare a esserne padroni.

[Un pezzetto del discorso Una vita propria che leggo il 7 luglio a Reggio Emilia, agli Stalloni, in via Campo Samarotto 10/e, alle 21, prima della proiezione del film Pertini combattente (ingresso gratuito)]

18 febbraio – Reggio Emilia

sabato 18 Febbraio 2017

Sabato 18 febbraio,
a Reggio Emilia,
alla libreria Il Novello,
in via Panciroli 8/B,
alle 18 e 30,
Vite sbobinate e altre vite,
con Alfredo Gianolio.

19 dicembre – Reggio Emilia

sabato 19 Dicembre 2015

Sabato 19 dicembre,
a Reggio Emilia,
a FONDERIA 39
in via della Costituzione 39
dentro Questa è l’acqua,
festival sonoro della letteratura
alle 17,
Intervista a Dio onnipotente, di Giorgio Manganelli
legge e ne parla Ermanno Cavazzoni,
alle 18.30
Rat-Man Live!
legge Leo Ortolani
alle 21.15
L’autobus di Stalin ferma a Reggio Emilia
Antonio Pennacchi L’autobus di Stalin

Collocazioni

martedì 13 Ottobre 2015

imgres

Mi han raccontato che, negli anni settanta, c’era un libraio di Reggio Emilia che questo libro qua, il castoro di Sciascia, l’aveva messo nella sezione Sport invernali.

13 ottobre – Reggio Emilia

martedì 13 Ottobre 2015

Martedì 13 ottobre,
a Reggio Emilia,
alla sala conferenze Gualdi di Palazzo Magnagni,
in corso Garibaldi 3,
alle 17 e 30,
discorso sul Morgante.