Da qualche mese sto provando a scrivere un romanzo che si dovrebbe intitolare Manuale pratico di giornalismo disinformato e ieri mi è sembrato, in un certo senso, di averlo preso per la coda, e mi sono detto: «Questo romanzo ha i giorni contati», e poi mi son detto: «Ecco, se ci sono dei giorni, son sempre contati».
ipertrofia, visibilio, cacofonico, atavico, gnorri, barzotto, blasonato, parapiglia, mitomane, glossolalia, squinternato, caleidoscopio, cilecca, cogitabondo, immaginifico, tergiversare, nerboruto, carabattola, pigmalione, troglodita, scalzacane, androgino, manfrina, tanghero, sciarada, claudicante, bisboccia, cincischiare, impelagato, allampanato, catarifrangente, canicola, marasma, scampolo, débâcle, agguantare, cicisbeo, fantasmagorico, incistarsi, prosseneta, pernicioso, incartapecorito, sguaiato, inghippo, recrudescenza, allibrare, abulico, coacervo, pandemonio, rocambolesco, stentoreo, bailamme, zuzzurellone, beota, mantecare, pusillanime, ginepraio, obnubilare, sbalestrato, anchilosato, misantropia, salamelecco, annichilire, intonso, galvanizzare, pertugio, catartico, laido, apotropaico, aleatorio, panacea, malmostoso, azzimato, ineluttabile, chiosare, apoteosi, distopia, esacerbare, osmosi, apocrifo, mefitico, ecatombe, laconico, serendipità, rutilante.
[Le parole preferite di Barbara (grazie)]
Qualche giorno fa ho letto da una parte che chi si sente inutile ha sempre qualcosa di interessante da dire, e a me è venuto da pensare che un po’ è vero, però è vero anche il fatto che chi ha una cosa interessante da dire, di solito le cose che poi dice poi dopo non sono molto interessanti. Cioè le parole, è come se non si possono usare più, certe parole.
