Un’altra parentesi

sabato 5 Maggio 2018

(In quel romanzo che si intitola Filosofia di un vicolo si dice che, per i protagonisti di quel romanzo lì, negli anni 50 e 60, una cosa più importante del XX congresso del partito comunista dell’Unione Sovietica, più importante della denuncia del culto della personalità, più importante della crisi della baia dei porci, più importante della guerra fredda, più importante della nazionalizzazione del canale di Suez era stato il fatto che uno di loro, Ivan Fëdorovič, faccio per dire, aveva cambiato cucina, e loro avevano cominciato a trovarsi nella sua cucina e le loro vite, a causa di questa cosa, eran cambiate in un modo molto significativo.
Ecco, a me, mi stan cambiando la cucina, han portato via quella vecchia e la prossima settimana arriva quella nuova, e io, devo dire, già così, mi piace tanto, il muro della mia cucina, così bianco, che io, se fosse per me, mi fermerei forse anche qui, ma mi sa che non posso, l’ho anche già pagata, arriverà, e non riesco a immaginare i libri che scriverò, nella cucina nuova (io scrivo in cucina), e questo libro, nel quale si parla della Russia pre-rivoluzionaria, di quella post-rivoluzionaria, e di quella post-post-rivoluzionaria, è stato scritto con la vecchia cucina, senza nessuna cucina e sarà corretto con la nuova cucina, immagino, tre fasi storiche del mio appartamento che avran visto tutte e tre passare questo libro, non che sia importante)

[Dalla Grande Russia portatile, esce a fine agosto]

Alla scuola media inferiore di letteratura russa

martedì 5 Maggio 2015

Alla scuola media inferiore di letteratura russa ieri sera abbiamo parlato di un libro, Filosofia di un vicolo, di Aleksandr Pjatigorskij, che io ho letto quando studiavo per la tesi, nel 1993, e l’ho letto alla Biblioteca Lenin di Mosca, e dentro il libro c’era una personaggio che studiava alla Biblioteca Lenin di Mosca e andava nella stanza del fumo della biblioteca Lenin di Mosca e guardava in faccia la gente che stava fumando e pensava che, tra quelli, c’erano le menti più brillanti della sua generazione, e io mi ricordo che avevo pensato Anche tra quelli che ci sono adesso, e avevo smesso di leggere ero andato nella stanza del fumo e avevo guardato quelli che c’erano lì con un interesse che non li avevo mai guardati con un interesse del genere. Dopo, un’altra cosa che abbiamo detto, che la biblioteca Lenin di Mosca, aveva un nome altisonante, ma un nome forse ancora più altisonante ce l’ha la biblioteca di Casalecchio di Reno che si chiama Casa delle conoscenze e che l’altisonanza è forse tipica di Casalecchio di Reno dove anche la piscina si chiama piscina Martin Luther King. Ma sei a Casaelcchio di Reno? Ma chiamala piscina Dino Sarti. O no?