Cose che mi piacciono
E stamattina, intanto che correvo, mi è venuto da pensare a com’è bello Gigi Riva, alto come una picca, magro come un chiodo, e con una faccia che sembra disegnata da Hugo Pratt.
E stamattina, intanto che correvo, mi è venuto da pensare a com’è bello Gigi Riva, alto come una picca, magro come un chiodo, e con una faccia che sembra disegnata da Hugo Pratt.
E stamattina, a tornare da correre, ho pensato che piacermi sono poche, le cose che mi piacciono, ma quelle che mi piacciono mi piacciono.
Quando finisci di fare una cosa e ti chiedi: e adesso cosa faccio? A me è successo quando ho consegnato la tesi, son tornato a casa, c’era mia mamma che passava l’aspirapolvere, mi ha guardato mi ha detto Cos’hai? Ho consegnato la tesi non so cosa fare, le ho detto io. Lei mi ha passato il tubo mi ha detto Passa un po’ l’aspirapolvere.
Mettere le marche da bollo alle fatture. Da matti, mi piace.
È arrivato ancora il momento, quest’anno, che a mettere le mani sotto l’acqua fredda, dopo un po’, dopo poco, fan male. Queste sono le cose che mi piacciono.
Ma quando pulisci il bagno, che dài una passata e quello che era sporco diventa pulito, non è bellissimo?
Quando facciamo la scuola media inferiore di Puškin e Gogol’, alla libreria Verso, a Milano, fuori dalla stanza dove stiamo mettono un cartello con su scritto Corso in corso.
Oggi ho iniziato un quaderno nuovo, e tutte le volte che inizio un quaderno nuovo nella prima pagina ci metto una lista delle cose da fare, nella seconda una lista delle cose che mi piacciono, e la prima va bene, la uso, la seconda poi me la dimentico allora la metto qua, che rimane.
Cose che mi piacciono:
mandare delle lettere
scrivere, nel senso di tracciare dei segni
essere stanco (dopo aver corso o aver lavorato)
tornare a casa e trovare la casa pulita
pensare che prima o poi imparerò a suonare la tromba
pensare che prima o poi imparerò il ceco
le mele
leggere
cantare (da solo)
svegliarmi al mattino che ho fame
dire, prima di cominciare a lavorare: che due maroni