Venedikt Erofeev
Io ero bianco sporco come un barboncino bianco sporco. Adesso sono nero come una cagna nera.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 127]
Io ero bianco sporco come un barboncino bianco sporco. Adesso sono nero come una cagna nera.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 127]
Negli ultimi anni della sua vita Victor Hugo ha considerato seriamente la possibilità di cambiare il nome di Parigi in Victorhugopolis.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 140]
E lungo la strada lui tutto il tempo: «Ma che cazzo te ne frega?». Io parlavo di Aldo Moro, della perfidia di Pol Pot eccetera. E lui diceva solo «Ma che cazzo te ne frega?».
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 127]
Risulta che S. Dalì chiamava Aram Chačaturjan La salsiccia sempre arrabbiata.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 128]
Noi, comunque, effettivamente, non facciamo niente. Trasmettiamo, tutti i giorni, l’ora esatta.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 122]
Fare alcuni movimenti corporal-bicchierali.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 142]
Io, come un bicchiere, sono fragile e ho le pareti sottili. Ho molte facce io, come un bicchiere.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 139]
Vergogna-coscienza-onore. Io, per esempio, ho così tanta vergogna che di coscienza già ne ho un po’ meno, e di onore non ne ho quasi più.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 124]
Benché io abbia gli occhi azzurri la mia anima, be’, la mia anima ha gli occhi neri.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 147]
Noi non andiamo d’accordo perché non coincidono i nostri errori.
[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 157]