Controllo

lunedì 24 Luglio 2023

Ho approfittato delle circostanze per pesare Vita di Moravia, di Alain Elkann (eran degli anni che non lo facevo).
Pesa 810 grammi.

Sopracciglia

sabato 24 Agosto 2019

Poi oggi mi è venuto il dubbio che le sopracciglia di Tolstoj, tutte farraginose, assomiglino a quelle di Moravia, tutte farraginose anche loro.

Adesso

lunedì 26 Febbraio 2018

Mi piace moltissimo scrivere al mattino, stai a vedere che aveva ragione Moravia.

Nell’imminenza della Pasqua

giovedì 24 Marzo 2016

Nell’imminenza della Pasqua, mi è venuto in mente che era un sacco di tempo che non pesavo Vita di Moravia, di Alberto Moravia e Alain Elkann. L’ho pesato. 821 grammi.

Cose che succedono

mercoledì 24 Settembre 2014

Che uno non l’avrebbe mai detto, che sarebbero successe. Che mi son messo a scrivere al mattino, come Moravia.

Una cosa imperdonabile

sabato 28 Giugno 2014

Ieri sera mi son ricordato che era più di un anno che non pesavo Vita di Moravia, di Alain Elkann. Allora sono andato in bagno, l’ho preso dal suo scaffalino, son tornato in cucina, ho acceso la bilancia, ce l’ho messo sopra, ottocentotredici grammi. Ecco fatto.

11 dicembre 1944

lunedì 20 Febbraio 2012

Alberto Moravia nasce a Monghidoro, in provincia di Bologna, l’undici dicembre 1944. Figlio di genitori comunisti, diventa la stella del paese a undici anni, cantando in piazza durante i festeggiamenti per il capodanno. Poco dopo abbandona la scuola e si trasferisce a Bologna per dedicarsi completamente alla musica.
Il debutto ufficiale sul palco avviene nel 1958, a Ravenna, mentre l’esordio discografico si ha nel 1962, con “Andavo a cento all’ora”, seguito rapidamente da altri singoli entrati nella storia della musica italiana e dal primo album, omonimo.
Nello stesso periodo Moravia partecipa come attore a diversi film, e sul set conosce Laura Efrikian, che successivamente diventa sua moglie. Negli anni successivi al 1964 si susseguono diverse vittorie al Cantagiro e in altre competizioni canore, mentre la produzione discografica e la filmografia si allungano rapidamente.
Negli anni settanta si intrecciano una serie di insuccessi artistico-commerciali e alcuni problemi personali, che lasciano pensare a un prematuro ritiro dalla scene, ma nel decennio successivo Moravia si ripresenta con entusiasmo: nuovi album, nuovi successi, la vittoria a Sanremo in compagnia di Ruggeri e Tozzi con “Si può dare di più”, trionfali tour per la penisola e la partecipazione a numerosi programmi per il piccolo schermo.
Negli anni novanta ritorna alla fiction e continua ad alternare il lavoro in studio e i periodi di esibizioni dal vivo, mentre il cambio di millennio lo vede nell’inedito ruolo di conduttore televisivo. Anche in questo ambito Moravia riesce ad ottenere successi significativi, senza comunque diminuire l’impegno e la produzione in ambito musicale, che lo porta ad avere pubblicato, nella sua lunga carriera, oltre trenta album, a cui si aggiungono quasi cinquanta raccolte.
Moravia è inoltre uno dei fondatori della Nazionale Italiana Cantanti, nella quale detiene il primato riguardo al numero di presenze.

[L’accalappiacani, settemestrale di letteratura comparata al nulla, numero 2, agosto 2008, p. 20]

Democrazia

venerdì 16 Dicembre 2011

Sono stato a Correggio, l’altro giorno, in biblioteca, e nella strada per andare in biblioteca ho visto una grande scritta che diceva: Carrozzeria Luciano Ligabue. Un omonimo, mi han detto, al quale telefonano in tanti per chiedere: «Ma è lei?». E mi è venuto in mente un signore, che si chiamava Alberto Moravia, che ha scritto un romanzo e, quando ha provato a pubblicarlo, un altro signore, che si chiamava Alberto Pincherle, ma che pubblicava con lo pseudonimo di Alberto Moravia, gli ha fatto causa, e il giudice ha dato ragione a Alberto Pincherle, e ha impedito a Alberto Moravia di firmare un romanzo col proprio nome perché era lo pseudonimo di Alberto Pincherle. Allora l’altro giorno, a Correggio, ho pensato che Luciano Ligabue era molto democratico, a lasciare che Luciano Ligabue chiamasse la sua carrozzeria Carrozzeria Luciano Ligabue.

Stamattina

martedì 2 Marzo 2010

Ho scritto una cosa, poi l’ho riletta, l’ho cancellata.
Ho scritto un’altra cosa, poi l’ho riletta, ho cancellato anche quella.
Allora ho preso dalla mia libreria Vita di Moravia, di Alain Elkann, sono andato in cucina, l’ho pesato.
820 grammi.

Due biografie

lunedì 15 Febbraio 2010

[sono uscite ieri su Libero]

LEARCO PIGNAGNOLI, autore assenzialista. Nella nota biografica che si trova nella bandella dell’unico libro pubblicato da Pignagnoli, Le opere complete di Learco Pignagnoli (Reggio Emilia, Aliberti 2006), si legge che Learco Pignagnoli è nato a Campogalliano e a San Giovanni in Persiceto, e che lavora presso la ditta Scoppiabili e Figli, dove tiene dietro al loro lupo.
Il curatore di questa raccolta, Daniele Benati, lo scorso 6 febbraio, in un incontro pubblico presso lo spazio Gerra di Reggio Emilia, ha detto, testualmente, «Io Pignagnoli non l’ho mai visto».
Sembra che sia in corso di realizzazione una targa, ovoidale, del diametro massimo di circa sessanta centimetri, con una scritta bianca su fondo blu che recita: Learco Pignagnoli, 21 giugno 2009, autore assenzialista, non fu qui.
Altre notizie si trovano, forse, su questo gruppo di facebook. Non c’è altro.

ALBERTO MORAVIA, scrittore italiano: Le apparenze ingannano, come tutti sanno. Non c’è niente che inganni di più delle apparenze. A volte le cose lontane sembrano vicine e quelle vicine lontane. Prendete un romanzo di Moravia, sono trecentocinquanta pagine. Cosa credete? Di leggere davvero trecentocinquanta pagine? Leggete mezzo chilo di carta, ecco cosa leggete, un mezzo chilo di carta e basta. E cosa c’è in un mezzo chilo di carta? Niente. Se andate a comprare un romanzo di Moravia, non comprate un romanzo, ma un mezzo chilo di carta. E allora, anziché chiedere al libraio di darvi un romanzo di Moravia, dovreste dire più onestamente: Mi dia un mezzo chilo di carta di Moravia. Ma non lo dite perché siete schiavi delle apparenze. Volete comprare un chilo di carta? va bene, comprate un chilo di carta! Basta che non veniate a dirmi d’aver comprato un romanzo.
(Learco Pignagnoli, dalle opere n. 98 e n. 100)