Una giornata di Il’ja Il’ič

sabato 20 Agosto 2011

Appena alzato da letto, al mattino, dopo aver preso il tè, si coricava subito sul divano, appoggiava la testa alle mani e si metteva a riflettere, senza risparmiare le forze, fino al momento in cui, alla fine, la testa era stremata dal duro lavoro e la coscienza diceva: abbiam fatto abbastanza, oggi, per il nostro bene.
Solo allora decideva che si poteva riposare dalle fatiche e cambiava la sua posa diligente in un’altra, meno lavorativa e severa, più adatta ai sogni e al languore.
Liberatosi così dalle cure connesse agli affari, a Oblomov piaceva rinchiudersi in sé e vivere nel mondo che si era creato.