Una cosa che mi piace

giovedì 4 Febbraio 2016

Una cosa che mi piace, dei giusti di Leskóv, è il fatto che sono dei giusti che non sembran mica tanto giusti.
Uno di loro, il pecorone, protagonista dell’omonimo racconto del 1862, si scopre quasi subito che «Non poteva soffrire la letteratura moderna e leggeva soltanto il Vangelo e gli antichi classici; non poteva sentire discorso alcuno che riguardasse le donne, perché le considerava tutte, in massa, delle sciocche e con molta serietà si rammaricava che la sua vecchia madre fosse una donna, e non un qualche essere senza sesso», che è un discorso che appena uno lo sente gli vien da pensare “Ben ma, sarebbe un giusto, questo qua?”.

[Dalla postfazione a Tre giusti di Nikolaj Leskóv, che si intitola Sei cose che mi piacciono dei giusti di Leskóv, la postfazione, e che esce il 25 febbraio, il librettino]