Un questionario (in carne ed ossa)

domenica 5 Dicembre 2010

1) In che modo e perché ti sei trovato o hai scelto di lavorare in ambito umanistico-letterario?

Mi piacciono i libri.

2) Quali sono gli ostacoli che personalmente hai dovuto affrontare e in generale quali sono le difficoltà che si incontrano nel poter lavorare in questo ambito del sapere?

Io ho lavorato nell’edilizia, prima, c’erano, più o meno, le stesse difficoltà.

3) Esiste un’ambivalenza nella diffusione della cultura umanistica in Italia: da un lato un mercato letterario in espansione cui si guarda con sospetto, perché lo si ritiene causa ed effetto della diffusione della letteratura midcult, considerata negativa; dall’altra questa stessa espansione ha favorito il successo di libri come Gomorra e e la partecipata presenza ai festival letterari. Come si spiega questa contraddizione?

La diffusione della cultura umanistica segue delle strade che mi sfuggono e che credo sfuggano alla maggior parte degli osservatori. Il successo, in Unione Sovietica, di libri come Il Maestro e Margherita o Mosca Petuški prima, ripeto, prima che fossero pubblicati, e tutto il fenomeno del samizdat’, per esempio, sono cose che, mi sembra, mandano per aria tutti i discorsi teorici e tutte le previsioni di questo tipo.

4) Cosa si intende per mercato? Sarebbe davvero questo strano connubio di case editrici, premi letterari, pagine culturali dei quotidiani, riviste letterarie e di critica, classifiche di qualità (etc. etc.)?

Non ne ho idea.

5) In che misura questo mercato si pone come diaframma nei confronti da un lato degli scrittori e dall’altro dei lettori? Quanto conta il caso, i calcoli, le scelte precise, nella fortuna e nella reputazione di un libro?

Non ne ho idea.

6) Alla luce di quanto detto, in che modo si può descrivere la geografia dei lettori? Quanto essa è specchio della società?

Non ne ho la più pallida idea.

7) In definitiva,si può effettivamente dire che il nostro paese è senza scrittori?

Secondo me questa domanda l’ha fatta della gente che aveva del tempo da perdere.

[Questionario che mi ha mandato la rivista 404 file not found in previsione di una giornata di studio, a Siena, il 16 dicembre, intitolata “Con gli scrittori. Intellettuali e precarietà oggi”. Durante questa giornata sarà proiettato il documentario di Andrea Cortellessa “Senza scrittori”, alla presenza dell’autore; seguiranno un dibattito e alcune letture, con la partecipazione di: Andrea Tarabbia, Vanni Santoni, Paolo Maccari, Stefano Jacoviello, Giorgio Vasta, Romano Luperini. “Per questioni organizzative, – mi hanno scritto, -abbiamo potuto invitare a partecipare in carne ed ossa un numero di scrittori limitato, inferiore rispetto a quello che avremmo voluto. Tuttavia abbiamo pensato di inviare il
questionario a quegli autori (scrittori e poeti) di cui ci piacerebbe ascoltare l’opinione sul tema della giornata, e su problemi legati al fare letteratura in Italia nel 2010”.
Mi piace molto l’espressione scrittori in carne ed ossa]