Statismi

sabato 16 Febbraio 2013

Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, alla fine di un intervento in cui polemizzava con chi l’aveva criticato per avere eliminato, dopo aver detto in campagna elettorale che non andava toccato, il cosiddetto Quoziente Parma, cioè un calcolo che calmierava le rette delle scuole materne e degli asili nido, cioè faceva sì che a Parma chi aveva, per esempio, più figli, pagasse meno che negli altri capoluoghi emiliani, il sindaco di Parma, dicevo, alla fine di un intervento in cui polemizzava con chi l’aveva criticato, ha scritto: «Chiudo con una citazione: “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”».
Che io, a parte il fatto che, se guardare alla prossima generazione significa aumentare le rette delle scuole materne e degli asili nido dopo aver detto in campagna elettorale che non si sarebbero aumentate, be’, io credo che le prossime generazioni, se potessero scegliere, preferirebbero non essere guardate, ma a parte quello, la cosa che mi ha colpito è il fatto che il sindaco di Parma, che era un esponente di un movimento, il movimento 5 stelle, che loro di se stessi dicono che son cittadini prestati alla politica, ecco tutto d’un tratto, una volta che è diventato sindaco, questo sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, lui si è ritrovato che era uno statista.
Che lì, a parte che gli statisti sono quelli che reggono gli stati, e non i comuni, quelli che reggono un comune, come il sindaco, dovrebbero essere semmai comunisti, e quelli che reggono la provincia provincisti, e quelle che reggono la regione regionisti, e quelli che reggon le frazioni frazionisti, e quelli che reggono i quartieri quartieristi e così via, ma, a parte quello, la notizia che ci dà con questa sua dichiarazione, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, che fino a pochi mesi fa era un semplice cittadino rappresentante del movimento 5 stelle che uno vale uno eccetera eccetera, ecco lui ci dice, di sfuggita, con un understatement e un’umiltà che abbiamo imparato ad apprezzare, lui ci dice che in questi mesi, da quando è stato eletto sindaco di Parma, a un certo momento lui si è trasformato in uno statista.
Che a me mi verrebbe da chiedergli: «Ma è successo all’improvviso, o poco per volta, prima una gamba, poi un braccio, e è durato molto? E è stato come Kafka, lì, quell’insetto lì che sono degli anni che tutti ci chiediamo “Ma cos’era?”. Che sia stato uno stato una statista, anche lui?». Ho questi dubbi che da quando ho letto quella dichiarazione lì non faccio altro che pensarci, mi piacerebbe molto che il sindaco di Parma mi parlasse un po’ di questa sua metamorfosi, mi immagino che sarebbe anche una cosa che potrebbe interessare le folle di semplici cittadini, anche e soprattutto di rappresentanti del movimento 5 stelle che credo sarebbero molto interessati a capire cosa li aspetta nel prosieguo della loro attività politica, ma ho paura che il sindaco di Parma, così impegnato, com’è, a guardare alle generazioni future, non abbia il tempo di dare un’occhiata qua in basso a noi, poveri, confusi, semplici contemporanei.

[uscito ieri su Libero]