Sappiatevi regolare

mercoledì 25 Maggio 2016

Repertorio dei matti della città di Parma

Uno si chiamava Amelio Zambrelli, di mestiere conoscitore atmosferico. Era un uomo magro magro e alto, con una lunga barba, sempre vestito di nero, rotolato a valle da Tizzano per scrivere le sue personalissime previsioni del tempo che venivano pubblicate sulla Gazzetta; iniziavano tutte con la frase “secondo il mio acume” e finivano con “sappiatevi regolare”. Per i parmigiani era un punto di riferimento: se un giorno la previsione era sbagliata, si poteva sentire per le vie del centro la frase “Zambréli, at ghe miga ciapè!”; ma lui si vantava del fatto che duemila delle sue previsioni si fossero avverate. In una sera d’agosto era stata organizzata una sfida di previsioni in rima con il suo omologo di Boretto, Otello Parenti, che, una volta stracciato, si era giustificato dicendo che lui era più un astrologo. Un pomeriggio d’inverno, sotto un cielo grigio, due ragazzi giocavano a palle di neve in una piazza Duomo deserta; vedendo passare Zambrelli gli chiesero in anteprima le previsioni per il giorno dopo. “Sarà una bella giornata di sole”. “Sì e cucù” risposero i due ragazzi, alzando il naso infreddolito. La mattina dopo il sole illuminava piazza Duomo, in una gelida, limpida giornata, che faceva brillare la neve già scesa.