Gratuito

lunedì 8 Giugno 2015

Un po’ di tempo fa, dalla casa editrice Marcos y Marcos, mi hanno chiesto se volevo andare, in luglio, al festival Spirito di Mare, a Marceddì, in provincia di Oristano, a presentare un libro che si intitola La piccola Battaglia tascabile che è un libro dove si raccontano delle cose che succedono a un babbo nei primi dieci anni di vita con sua figlia; si racconta per esempio di una volta che il babbo e la figlia vanno in biblioteca e si mettono davanti allo scaffale dei dvd per sceglierne uno e di fianco a loro c’è un signore che fa andare due dita sui dorsi dei dvd e poi guarda il babbo e gli dice: «Ma sono usati. Ma è una vergogna!». Allora io avevo detto di sì, che in Sardegna ci sarei andato, e avevamo fissato la data, l’11 luglio, e l’orario, le 21 e 30, e eravamo a posto. Solo che qualche giorno fa mi ha chiamato un mio amico e mi ha detto che aveva saputo che mi avevano invitato a Marceddì che però adesso non mi volevano che costavo troppo. Io gli ho chiesto in che senso, costavo troppo, e lui mi ha detto che quelli dell’associazione Lìberos avevano chiesto, per la mia partecipazione al Festival, 1.500 euro. Lìberos è un’associazione attiva da qualche anno in Sardegna che «ha l’ambizione di rappresentare un prezioso e gratuito strumento di rete» tra «autori, editori, librai, bibliotecari, associazioni e festival» (ho copiato queste parole dal codice etico dell’associazione, che si trova in rete), e con la quale io, fino all’altro giorno, non avevo avuto nessuna relazione: sapevo chi erano e sapevo che avevano vinto, un paio di anni fa, il bando Che fare, che aveva assegnato a Lìberos 100.000 euro perché la loro attività era sembrata, si vede, particolarmente meritevole, ma non sapevo che avessero nessun tipo di rappresentanza su di me su nessun tipo di territorio. Allora ho chiamato la casa editrice Marcos y Marcos e gli ho chiesto se era Lìberos, che gli aveva chiesto se io potevo andare al festival di Marceddì, e se avevano parlato di un qualche cachet, e dalla casa editrice mi han detto di sì, che era Lìberos, ma che non mi pagavano nessun cachet, pagavano il viaggio e l’albergo e basta. Allora io sono andato a vedere quanto costa un volo andata e ritorno Bologna Cagliari l’11 e il 12 luglio e ho visto che costa 237 euro. Poi sono andato a vedere quanto costa un pernottamento la notte dell’11 luglio all’albergo Regina d’Arborea di Oristano e ho visto che costa 120 euro e ho dedotto che Lìberos avrebbe speso, per me, in Sardegna, 357 euro, e avanzavano 1.143 euro che io, adesso, devo dire che io ho un po’ orrore di quelli che gridan «Vergogna!», col punto esclamativo, son sicuro che a Lìberos hanno una spiegazione, probabilmente tutto verte sul significato di quel «gratuito» che si trova nel loro codice etico, che lo diceva già Dante Alighieri nel De Vulgari Eloquentia che la parola è composta da due parti: «qualcosa di sensibile, in quanto è suono, e qualcosa di razionale, in quanto risulta portatore di un significato, che dipende dal nostro arbitrio».

[uscito ieri su Libero]