Un’introduzione

mercoledì 8 Giugno 2011

Avrei voluto iniziare questa prefazione usando la frase Chi ha lavorato al libro che tenete tra le mani, poi però ho pensato, Ma metti caso che questo libro lo stia tenendo in mano una persona che ha avuto un incidente sul lavoro e adesso si ritrova con un arto di gomma, oppure lo sta sfogliando qualche sfortunato che è nato con un moncherino?
Allora ho capito che quella frase lì ti taglia via tutta una fetta di pubblico potenziale, che, solo perché non ha tutti gli arti, non c’è ragione per cui non dovrebbe comprare questo libro. Perché i libri, scriverli, è importante, ma anche venderli, fa piacere.
Allora ricomincio.
Chi ha lavorato al volume che state sfogliando, se dico così va bene per tutti credo, sono un discreto numero di autori, ma non mi sentirei di definirli AA.VV. (autori vari). Perché vari, sì, sono vari, ma autori, forse mi sembra troppo. Si tratta di un gruppo di studenti che ha frequentato, alcuni anche da ripetenti, un corso di scrittura. Quindi c’è un maestro, che è l’unico che si puo’ definire autore, anche se lui magari avrebbe da ridire, non lo so, e ci sono degli scolari, che hanno assistito a delle lezioni e hanno fatto dei compiti.
Questi corsi si sono tenuti, negli anni, prevalentemente in Emilia (Reggio, Bologna, Carpi, e altri posti che non mi sono documentato) e qualche volta anche all’estero, tipo in Sardegna. Il fatto che il corso si chiami Corso di scrittura emiliana, aiuta a capire il perché del posizionamento geografico. Tante persone in tutta Italia avrebbero voluto fare questi corsi, ma la benzina costa e anche i biglietti del treno sono cresciuti. Come se non bastasse, i corsi si tengono di sera in giorni infrasettimanali, e se hai un lavoro o dei figli, o tutte due le cose, magari ti devi organizzare, e a volte è più lo sbattimento che il gusto.
Per andare incontro a tutte queste decine di volenterosi che avrebbero voluto partecipare al Corso di scrittura emiliana, il maestro e gli studenti del corso, hanno preparato una sorta di manuale, Un corso di scrittura emiliana per autodidatti, una specie di Scuola-radio-elettra della letteratura. Ma non vorrei esagerare, che magari qualcuno pensa che alla fine del libro/corso sei diventato una specie di Moravia della bassa padana. Ecco, questo lo escluderei, per motivi che non sto qui a spiegare.
In queste cento e qualcosa pagine, scoprirete tanti autori che non avevate mai sentito nominare (almeno, io, non li avevo mai sentiti), scoprirete tanti punti di vista diversi (almeno, io, non li avevo mai scoperti), troverete tanti compiti fatti e da fare (almeno, io, non li avevo mai fatti), imparerete a leggere con uno sguardo nuovo (almeno, io, quello sguardo lì non l’avevo mai usato).
Ci terrei a precisare, in quanto ex-studente della scuola elementare di scrittura emiliana, che alla fine della lettura di questo libro, non sono ammessi rimborsi, se non doveste diventare scrittori. Pero’ se avete la partita Iva potete farvi fare la fattura e scaricare il costo del libro, che non guasta mai.

[Enrico Bergamini, Introduzione a Manuale elementare di scrittura emiliana per autodidatti, in preparazione]