Un’intervista
domenica 30 Maggio 2010
1. Zavattini consigliava agli sceneggiatori di prendere l’autobus per raccontare una storia. Ed è un po’ la sensazione che si prova leggendoti: salire sull’autobus, accomodarsi nella tua testa e comodamente guardare da vicino piccoli, minuziosi, ininfluenti e poetici dettagli che aprono a storie e a mondi… Non ti senti un po’ spiato?
Non mi sento spiato perché la testa che c’è dentro i libri non mi sembra sia la mia testa, è come se li scrivesse la testa di un altro che non saprei dire chi sia.
[Intervista di Norina Wendy Di Biasio, il resto si trova qui]