Un’autobiografia
Autobiografia
Antonio Delfini è nato a Modena il 10 giugno 1907. È discendente per li quattro rami da patrioti: tra i quali il capo di S. M. degli insorti gen. Carlo Rossi e il dott. Antonio Delfini (condannato a morte nel 1937) che si trovarono insieme sul brik “Isotta” fermato dall’ammiraglio austriaco Bandiera nell’aprile 1831, e quindi nelle carceri di Sant’Andrea al Lido di Venezia, senza sapere che sarebbero stati i di lui antenati.
Orfano di padre dall’età di un anno, Antonio Delfini è autodidatta.
Ha vissuto a Modena (1907-1935), a Viareggio (1910-1957), a Firenze (1936-1946), e ancora a Modena (1957-1959), a Milano (1950-51), a Roma (1956). Vive attualmente a Roma. È andato a Parigi nel ’32 e nel ’37.
Il 9 settembre 1943 a Viareggio ruba alcuni mitragliatori in una caserma e li porta, solo, in bicicletta, a un gruppo di comunisti comandati da tali Sergio Breschi e Leonardo di Giorgio che si erano rifugiati in montagna. Combina poi diplomaticamente l’unione dei comunisti e dei monarchici a Viareggio, e si forma così una banda partigiana comandata dal capitano di vascello Brofferio. Fino al Natale del 1943 si trova insieme a Giorgio Bassani a Firenze. S’iscrive a qualsiasi formazione clandestina, dovunque e comunque, ma nessuno lo manda mai a chiamare.
Nell’autunno del 1952, lasciato risolutamente solo dagli amici, e senza alcun partito politico, fonda un giornale, Il Liberale. Col formarsi del movimento di Unità Popolare viene invitatola Pier Paolo Pasolini in questa formazione politica, e come candidato alle lezioni ottiene 630 voti personali a Viareggio e a Castelnuovo Garfagnana. Come candidato fece l’attacchino, l’oratore, l’attivista.
Antonio Delfini è stato direttore de L’Ariete (1927) e de Lo spettatore Italiano (1928-29) (periodici questi sequestrati e soppressi dal regime), nonché direttore di Oggi (Roma 1933-34) e di Caratteri (’35). Ha collaborato a Il Tevere (1930), Il Corriere Padano (1930) Letteratura (1937-39), Omnibus (1937), Il Selvaggio (1938), La Riforma Letteraria (1938), Corrente (1940), Rivoluzione (1940-41), Lettere d’oggi (1941), Il Mondo di Firenze (1945), Botteghe Oscure, Ca’ Balà, La Chimera, Il Mondo di Roma (1951), Il Nuovo Corriere (1953-1956), L’illustrazione italiana (1952.54), Il Contemporaneo (1956), Il Caffè (1957-1960), Tempo presente (1959).
Opere pubblicate: Ritorno in città (Modnea 1931; Poesie dal quaderno N. 1, Modena 1932; Il Ricordo della Basca, Firenze 1939; Il Fanalino della Battimonda, ibidem 1940; Quaderno A, Pisa 1947; Manifesto per un partito, Roma 1951; Introduzione al Ricordo della Basca, Pisa 1956; La Rosina Perduta, Firenze 1957.
Di prossima pubblicazione: Misa Bovetti e altre cronache, Storia d’amore intorno a un quaderno smarrito, Poesie della fine del mondo.
[Antonio Delfini, Note di uno sconosciuto. Inediti e altri scritti, Ascoli Piceno, Marka 1990, pp. 90-91.]