Una domanda e una risposta sbobinata
Secondo te cos’è la critica letteraria?
C’è un racconto di Dostoevskij che si chiama Il coccodrillo dove c’è un personaggio che viene mangiato da un coccodrillo, e allora lo vogliono tirar fuori, solo che lui dice Mah, cioè pensa che adesso è diventato importante che è dentro, e allora vuole star lì, anche sua moglie è contenta, perchè pensa Mi verranno tutti a trovare, avrò un salotto.
Allora uno che vuol convincerlo ad uscire gli dice, Ma pensa cosa dirà la critica, e lui risponde La critica è di per se stessa in una posizione critica, e quella è una risposta che mi è rimasta sempre impressa.
Poi dopo, non so, ci sono, non so Viktor Šklovskij , che è un critico.
Ecco Šklovskij è un critico però ha scritto delle cose, che io le ho lette trenta anni fa, o venticinque, e che cerco di ricordamele tutti i giorni, insomma ha scritto delle cose straordinarie, oltre che dei libri di narrativa anche bellissimi, e quindi la critica è come la narrativa, cioè ci può essere tutto.
Non saprei definire, io non ho una grande capacità di dare delle definizioni, e un esempio che mi viene in mente, perché io lo trovo un libro veramente notevole, è il Bottone di Puškin di Serena Vitale, cos’è? è critica?
Per me è un romanzo, io lo leggo come un romanzo.
Le cose che a me piacciono e che si leggono dall’inizio alla fine, no? per me son dei romanzi.
[Dalla tesi di laurea di Chiàra Foddis]