Una descrizione di Šklovskij
Mi vidi arrivare allora un inviato da parte di Grigorij Semjonov. Con questo tizio m’ero incontrato anche prima, a Smol’nyj: piccolo di statura, con una giubba e un paio di brache che lo mettono in evidente disagio, la fronte alquanto sfuggente, il naso piccolo, gli occhiali. Parla con voce da soprano, giudiziosamente, con timbro che persuade. Ha il labbro superiore corto. È insomma un tipo ottuso, tagliato per la politica. Non sa parlare; è capace di vederti con una donna e chiedere se è la tua innamorata, ma senza vivacità, con un che di burocratico, «pregasi accusar ricevuta dell’allegato…» Non so se ho reso l’idea, altrimenti potete andarci a parlare di persona. In bocca sua, queste frasi non infastidiscono.
[Viktor Šklovskij, Viaggio sentimentale, traduzione di Maria Olsoufieva, Milano, SE 1991, p. 162]