Un regalo
Dopo, poi, in quel periodo lì che ero in crisi, nel dicembre del 2016, ero andato a Roma a fare una lettura pubblica, e nel treno che mi stava portando a Roma il ferroviere che passava a darti i giornali mi aveva detto che c’era un regalo per me, e mi aveva dato un pacchetto rosso con la sagoma in bianco di un albero di Natale e la scritta, grossa, Merry Christmas, con la emme e la ci maiuscole, come se, anche grammaticalmente, anche sintatticamente, anche morfologicamente, eravamo già tutti statunitensi, e una costellazione di stelle, là in fondo, era un pacchetto che sarà stato venti centimetri per dieci per dieci, era abbastanza pesante, poteva contenere una tazza, avevo pensato, era chiuso con un cerchio adesivo bianco che c’era scritto, in blu, Sigillo di garanzia, e io l’avevo fotografato e avevo mandato alla Battaglia la foto con una scritta che era, più o meno «Trenitalia mi ha fatto un regalo, quando torno, domani, lo apriamo insieme», e lei mi aveva risposto mi aveva scritto “Sììììì”».