Un pozzo

domenica 17 Novembre 2024

Come, muori tutti i giorni, va’ a cagare, va’ là, morirai tu tutti i giorni, io, che sono più vecchio di te, ma non ci penso mai,
non ci pensa nessuno, dài, su, se fosse come dici tu, ci sarebbe da diventare matti, poi io, tu di’ quello che vuoi, mi sento giovane dentro, son giovane di spirito, io, il mondo, ma anche tu, guarda il mondo, altro che morire, svegliarsi tutte le mattine, che pare niente, ma pensaci, non è una festa? tutte le mattine avanti fino a sera, e vuoi morire, tu? lascia che muoiano gli altri, che poi muoiono sempre gli altri, ci hai fatto caso? e Molari, poveretto, è morto davvero, lui sabato ha tirato giù la serranda, con tutti i suoi soldi, che se li è goduti porca puttana, se n’è cavate di voglie, e beh, i soldi, ragazzi, però adesso lui è morto e io sono qui al Caffè Roma che mi bevo un bel vinello al selz.

[Sulla Lettura del Corriere (scritto da Vivian Lamarque) e sul Fatto (scritto da me) sono usciti oggi due pezzi su Chiudo la porta e urlo che presento oggi, a Milano, Monterosa 91 alle 17]