Un pezzetto

domenica 23 Ottobre 2011

Le nuove tecnologie, dicevamo, il rapporto che hanno con la narrazione, io non ne ho la più pallida idea, come si dice, perché, devo dire, non ho un’idea molto precisa neanche di cosa si intenda esattamente per nuove tecnologie, e di cosa siano in effetti parlando, cioè io per esempio, anche se qualche mese fa, insieme a un mio amico che si chiama Alessandro Bonino ho fondato una casa editrice digitale, cioè una casa editrice che fa dei libri digitali, cioè degli ebook, io, devo dire, non son mica tanto capace, di usare gli ebook, cioè se mi date in mano un lettore di ebook, di qualsiasi marca di qualsiasi piattaforma di qualsiasi tipo, io faccio fatica ad accenderlo, secondo me, e ciononostante ho fondato una casa editrice di ebook che uno potrebbe chiedersi, Ma come mai?, e io potrei rispondergli Eh, mi sembra strano anche a me.
Cioè io, tendenzialmente, se dovessi dire di me, come carattere, io, fino a poco tempo fa, cioè diciamo fino a tre anni fa, non ero così libero aperto e malmostoso come sono adesso, ero uno che con le tecnologie avevo, non so come dire, una certa prevenzione, conoscerle non le consoscevo come adesso, e in più volevo proprio starci lontano, e non solo; io mi ricordo i primi tempi che sono usciti i cellulari, i telefoni cellulari, che sarà, quanto sarà, quindici, venti anni fa, be’ io mi ricordo che per un sacco di tempo, quando vedevo uno con un cellulare, era come se fosse un offesa, uno che aveva il cellulare; non lo so come mai, avevo questa idea che quelli che usavano il cellulare non andavano bene, mi davan fastidio, come se fossero dei nemici di classe, e adesso, devo dire, ho anch’io il cellulare, ce l’ho da una decina d’anni però fino a quattro o cinque anni fa un po’, ancora, mi vergognavo, di averlo, mi giustificavo, dicevo Eh, io faccio un mestiere che ne ho bisogno, era come se questa cosa nuova, e se tutte le cose nuove, fossero per forza peggiori delle vecchie, avevo in testa quel riflesso lì, un po’ come quelli che hanno la mia età e che si lamentano che i giovani, oggi, vanno in giro con le braghe che lasciano il culo scoperto, che è vero, molti giovani, oggi, vanno in giro con le braghe che lasciano il culo scoperto. E allora?
[Dal discorso sulle nuove tecnologie letto a Parma il 22 ottobre 2011]