Un inizio
Si sente? Grazie. Buonasera. Io, lo dico per quelli che non c’erano ieri, mi chiamo Paolo Nori, sono di Parma, ho quarantotto anni, e sono qui perché mi han chiesto di fare i diari del festival, cioè, praticamente, tutte le sere, di raccontare quel che ho visto del festival e intorno al festival, qui in paese a Santarcangelo, che per me è un posto un po’ esotico che non ci ero mai stato prima, cioè a dire il vero c’ero stato una volta tanti anni fa, un giorno, a un convegno di critici, qui sopra nella rocca, su questa altura che, ho scoperto ieri, vien chiamata, dagli indigeni, monte Giove, per via che ci si fa il sangiovese, mi han detto, cioè per via che quando hanno fatto il vino per la prima volta, mi ha detto un mio amico che si chiama Alex, han visto che il vino era tanto rosso che han pensato che era come il sangue di Giove, e gli è piaciuto così tanto che l’hanno santificato, e l’han chiamato San Giovese, e il monte, monte Giove. Mica come a San Marino che non hanno neanche una vite che fanno il Moscato, il Moscato di San Marino che i tedeschi ne han bevute tante di quelle bottiglie, mi ha detto un altro mio conoscente che ha chiesto di restare anonimo. Ecco io queste cose qua, di Santarcangelo, non le sapevo, e e c’erano anche diverse altre cose, che non sapevo, per esempio che a Santarcangleo non ruba nessuno, non ci son furti, e che c’è un attenzione per i bottoni che ha determinato la nascita, a Santarcangelo, in una via qui laterale, di un museo del bottone. Queste cose me le ha dette il mio albergatore. Se volete lo potete andare a vedere. Una delle cose che vi diranno, forse, mi han spiegato ieri, non l’albergatore, un mio amico che fa il bagnino a Riccione e che ho visto ieri sera sul tardi e che lui c’è stato, se ci andate, al museo del bottone, una delle cose che vi diranno è la risposta a una domanda che non so se ve l’eravate mai fatta, io si, vale a dire: come mai le giacche da uomo sulle maniche, hanno dei bottoni? Che non servono praticamente a niente? La risposta sarebbe che una volta, tanti anni fa, la Regina d’Inghilterra, dopo una parata militare, è venuta via un po’ di malumore perché c’eran molti soldati che avevan le maniche sporche di candela, nel senso di muco, quella roba che esce dal naso, non so come la chiamate in Romagna, noi a Parma diciamo candela. Di conseguenza, mi ha detto il mio amico bagnino, la regina d’Inghilterra avrebbe ordinato al sarto dell’esercito di mettere dei bottoni sulle maniche della giacca così i soldati inglesi non si son più potuti pulire il naso nelle maniche delle giacche, mi ha detto un mio amico bagnino che vi direbbero se andaste al museo del bottone, che è qui vicino.
[Inizio della seconda giornata dei diari di Santarcangelo]