Un cielo

sabato 19 Agosto 2017

La nostra colonia penale era al limitare della fortezza, proprio accanto al bastione del forte. Capitava che si guardasse il mondo del buon Dio attraverso le fessure della palizzata: chissà che non si potesse vedere qualcosa? E quello che vedevi era soltanto un piccolo lembo di cielo sopra all’alto terrapieno coperto d’erbaccia, e avanti e indietro lungo il baluardo, giorno e notte, andavano le guardie, e subito pensavi che sarebbero passati anni interi, e tu proprio a quello stesso modo saresti andato a guardare attraverso le fessure della palizzata e avresti visto lo stesso baluardo, le stesse guardie e lo stesso piccolo lembo di cielo, non il cielo che sovrastava la colonia penale, ma un altro cielo, lontano, libero.

[Fëdor Dostoevskij, Memorie da una casa di morti, traduzione di Serena Prina, Milano, Feltrinelli 2017, p. 17]