Un caso a Venezia

venerdì 10 Settembre 2021

La notte prima del Campiello, il 3 settembre, ho dormito a Venezia, mi sono svegliato alle 5 e mezza e sono andato a correre lungo Riva degli Schiavoni, sono arrivato fino al quartiere Castello e sono tornato indietro. Devo aver trafficato sul telefono, devo aver schiacciato qualcosa di sbagliato e, intanto che correvo, sono partiti degli allarmi. Togliatti, che è registrata come mio contatto d’emergenza, ha ricevuto tre o quattro messaggi, aveva il telefono acceso l’ho svegliata. Dopo colazione ho scoperto che come mio contatto d’emergenza era registrata anche Rossana, della Mondadori, che ha ricevuto anche lei quei messaggi. Aveva il telefono spento, non l’ho svegliata. A metà mattinata mi ha scritto Manuel Agnelli, si vede che avevo registrato anche lui come telefono d’emergenza. Tutto bene? Mi ha chiesto. Gli ho spiegato e mi sono scusato. Poco più tardi ho scoperto che avevo registrato anche Roberto Alajmo, come contatto d’emergenza. Mi ha scritto: «Mi arrivano tue richieste di soccorso da Venzeia. Suvvia Paolo, non fare così, in fondo è solo un premio letterario».