Un autobus
L’autobus era semivuoto. Sull’obliteratrice (sulla macchina timbra-biglietti, vah!) qualcuno aveva scritto in bella grafia, con un pennarello: Meno male che hanno aumentato il prezzo del biglietto, perché prima risparmiavo solo milleduecento lire, ora ne risparmio millecinquecento. E poi dicono che noi siciliani non abbiamo il senso dell’umorismo. In piedi, vicino al posto dell’autista, una donnetta sulla sessantina carica di sacchetti per la spesa stracolmi di derrate orto-alimentari, arringava un paio di giovani madri di famiglia:
– … l’aggente getta troppo robba nella netturbe, il coverno se ne accorge perché c’ha les spie dentro la nettezza urbana, e poi ci cresce le tasse, perché ci pare che siamo troppo ricchi. Io non butto mai niente. A casa mia, se ne vogliono, pane duro…
[Santo Piazzese, La doppia vita di M. Laurent, Palermo, Sellerio 2010 (21), p. 122]