Tutto tranne che il liscio (secondo giorno-3)
Adesso, io, Nadir non lo so, cosa pensava, di questa cosa, però io, devo dir la verità, anche se mi vergognavo, io non ero mica indifferente, alla musica che ascoltava mia nonna.
Perché uno, certe cose, non so, io sono una famiglia di muratori, i miei son stati muratori, tutta la vita, e mio nonno, che faceva il muratore, io quand’ero piccolo, che abitavo là al sesto piano, in quella casa dove io e mio fratello, non andando all’asilo, non uscivamo praticamente quasi mai, quando al mattino mia mamma andava a lavorare, noi andavamo giù, a star con mia nonna, che allora non abitava ancora a Basilicanova, finché mio nonno è stato vivo, è morto poi che io avevo nove anni, fulminato sul lavoro, finché mio nonno è stato vivo mia nonna ha abitato anche lei in via Cenni, tre piani sotto di noi, e noi al mattino andavamo a casa sua, e quando pioveva mio nonno non andava a lavorare, c’era la cassa edile, che pagava, e io, mi ricordo, mio nonno, che era un autodidatta, passava delle ore seduto in poltrona a legger dei libri. Io, nella mia testa, la prima persona, che ho vista assorta a leggere un libro, ma per delle ore, è stato mio nonno, e i primi i libri che ho cominciato a leggere, poi, i primi libri da grande, erano i libri di mio nonno, allora io credo che queste cose, quel che ti piace, è forse anche una questione di sentimenti, come si fa, ci son delle cose che ti piaccion per forza, perché te sei fatto di quelle cose lì, e così anche per i dischi, di mio nonno, ce n’era uno che io ho sempre pensato che fosse di mio nonno, ma non lo so, se era suo, secondo me era sua, era allegato a Vie Nuove, e mio nonno era abbonato a Vie Nuove, gli piaceva molto la Russia, a mio nonno, e in paese, a Basilicanova, dicevano che era abbonato anche alla Pravda ma non era vero; be’, insomma, c’era un disco di quelli lì che io, devo dire, ancora oggi, mi piace molto.
[Si sente qui]