Tutto tranne che il liscio (3-3)
Dopo, di musica, nessuno di ascoltava il liscio, nessuno. Ognuno ascoltava la sua roba. C’erano i metallari, c’era Massimo Donelli e quelli di via Compiani che andavano in discoteca, c’erano i vecchi che quando avevan bevuto cantavano le arie delle opere liriche, e si fermavano allora fino a tardi, e quelle sere lì a un certo punto squillava sempre il telefono a gettone e era una donna che voleva indietro suo marito, c’erano i giovani che ascoltavano la roba da giovani, che allora eran gli U2, è passato del tempo, c’eravamo io e Nadir che non ascoltavamo niente, anche se ogni tanto si affacciava una canzone, così a tradimento, da qualche stereo di una macchina di passaggio, era un periodo che intorno agli stereo delle macchine c’era un traffico anche maggiore del traffico che c’era stato qualche anno prima intorno agli orologi con le fasi lunari, si affacciava qualche canzone, a tradimento, che ti lasciava lì, al tavolino del bar, con la bocca aperta a pensare Vacca boia.
[Si sente qui]