Tratti caratteristici

venerdì 27 Maggio 2022

Alla vigilia della Prima guerra mondiale, Mosca era la città più sorvegliata d’Europa (con un poliziotto ogni 287 abitanti circa rispetto ai 325 di Berlino, i 336 di Parigi e i 342 di Vienna). Il commissariato di polizia di Jakimanka, a cui faceva capo la Palude, registrava tutti i residenti stranieri, gli ebrei, gli studenti, i tassisti, gli operai e i disoccupati, tra gli altri, nonché “esercizi commerciali, alberghieri, industriali e artigianali”. Oltre alle registrazioni e ai rapporti di routine, i poliziotti erano tenuti ad annotare gli “umori” di particolari gruppi di individui (soprattutto) quelli che più probabilmente potevano avere “un effetto negativo sui compagni di lavoro”), a incoraggiare i residenti a esporre le bandiere nelle festività pubbliche e a “tenere sotto controllo” tutti “gli individui sottoposti a sorveglianza aperta o segreta della polizia”. Alla voce “tratti caratteristici” nei registri della polizia, alcune di queste persone erano descritte come “irascibili”, altre come “loquaci”, altre ancora – la maggioranza – come “contemplative”. Più intensamente la polizia operava, più irascibili, loquaci e contemplativi diventavano gli individui sottoposti a controllo.

[Yuri Slezkine, La casa del governo, trad. di Bruno Amato, Feltrinelli, Milano 2018, p. 36]