Sul sacro (nuova versione)
Quando stendi il bucato, e poi esci e torni a casa e senti odore di sapone di Marsiglia.
Quando hai un computer nuovo e stai caricando il programma di scrittura.
Quando sei in giro, in centro, con tua figlia, e ti volti a vedere se è dietro di te e la vedi e ti vien da pensare “Ma com’è bella”.
Quando firmi un contratto di allacciamento del gas.
Quando vedi che gli alberi sono diversi e pensi “L’autunno ha cambiato il giardino”.
Tutte le volte che ti svegli che hai fame.
Quando senti qualcuno che sta attento a quello che dice.
Quando ti rammendi le tasche della giacca.
Quando si beve il primo vino dell’anno, hai vent’anni, e sembra un succo di frutta, si e no cinque gradi.
Quando vedi un uomo assorto nei suoi pensieri.
Quando stai per lasciare l’appartamento nel quale hai abitato tre anni, fai l’ultimo giro e trovi il mozzicone di candela che avevi usato il primo giorno che c’eri entrato, che non ti avevano ancora attaccato la corrente.
Quando stai stendendo i panni e ti sorprendi a cantare.
Quando sei in giro, al mattino, per il centro, e tutti i posti in cui devi andare sono ancora chiusi, e entri in un bar, e ti ci fermi mezz’ora, e ci trovi una folla di pensionati che gira intorno ai quotidiani come i bambini, con la bella stagione, intorno alle altalene dei giardini pubblici.
Quanto tuo babbo ti chiama Ligera, hai tre anni, e tu pensi che voglia dire cravatta, e sei contento che tuo babbo scherza con te.
Quando esci da lavorare, hai sedici anni, hai fatto otto ore in un prosciuttificio, e adesso vai a casa, e se così contento che ti strapperesti i capelli.
Quando sei a letto, e sei stanco, e dici alla tua gatta, che ha quattordici anni, Vieni qui, e la gatta vien lì.
Quando sei sulle spalle di tuo nonno, e fate una gara di corsa, e tu e tuo nonno vincete, e tu eri il più piccolo e non vincevi mai.
Quando su per una salita, sull’appennino, è notte, hai ventisei anni, sei a piedi, per mano a una ragazza, e voltate l’angolo della strada e c’è un mare di lucciole, e non è normale, tutte queste lucciole, dev’esser successo qualcosa.
Quando tagli il pane, certe volte.
Quando sei da solo, e ti apparecchi.
Quando parli e ti sembra di sentire tuo babbo, che è morto da undici anni.