Sotto

mercoledì 10 Marzo 2010

dudincev

Sotto la scorza di persona posata ero ancora, sotto sotto, un ragazzino ingenuo (d’altra pare lo era anche il mio capo, cattedratico di fama mondiale). Ogni tanto quel ragazzino con le guance paffute usciva allo scoperto, soprattutto la sera, quando noi scapoli ci sedevamo davanti al televisore e seguivamo per ore, immobili, gli occhi sbarrati, le gambe dei calciatori che balenavano sullo schermo azzurrognolo.
Come vedete, non cerco giustificazioni. Non solo non intendo nascondere alcuni lati del mio carattere, ma sono deciso, con piena consapevolezza, a sottoporli al vostro giudizio, ben sapendo di essere io il primo giudice di me stesso. Da qualche tempo è come se mi si fossero aperti gli occhi: esattamente dal giorno in cui la civetta per la prima volta fece visita a me personalmente. Mi ha aperto gli occhi. Grazie, civetta.

[Vladimir Dudincev, Storia di capodanno, a cura di Fausto Malcovati, Roma, Nottetempo 2002, p. 11]