Son contento di morire (ma mi dispiace)

martedì 4 Febbraio 2014

Dopo c’è la luce rossa ma non sempre.
Che uno si chiede Ma di cosa è fatta, la letteratura?, e si può rispondere in tante maniere, per esempio che è fatta di parole, e va bene, ma non bastano quelle, cioè io posso mettermi lì e scrivere tutte le parole che voglio e neanche una lettera di quello che ho scritto è letteratura, per via che, non lo so, per via di che cosa, però è così, e allora la domanda rimane, Di cosa è fatta, la letteratura? Ecco secondo me, rispondere è un po’ difficile, ma secondo me, sicuramente mi sbaglio, ma secondo me, io non sono sicuro ma credo che la letteratura sia fatta di due cose, di disperazione e di urgenza.
E la prima, la disperazione, qui, ce n’è talmente tanta, non è che devo dire io dove andarla a trovare, si trova dappertutto, poi uno la deve curare, la propria, deve farla venire su bene ma io credo che non sia una materia prima che manca, la disperazione, invece l’urgenza, non so, io ci sono dei giorni, per esempio, che ho sei ore per scrivere, poi devo uscire, devo andare a prendere Daguntaj a lavorare, per dire, che lei smette alle sei, e per arrivare fin là io devo uscire alle cinque, che a me piace fare le cose con comodo, comunque è lo stesso, come mi piace fare le cose, non volevo dir quello, volevo dire devo uscire alle cinque, ho cominciato a lavorare alle undici del mattino, fino alle quattro e un quarto non son riuscito combinar niente, poi alle quattro e un quarto all’improvviso si è accesa la lampada dell’urgenza, e in quarantacinque minuti vengon giù quattro pagine che dopo son d’un contento, di averle scritte, per tutta la sera con Daguntaj ogni tanto mi viene in mente Ma che belle cose, che ho scritto, e è un pensiero bellissimo che mi sembra di essere fin più leggero e dura fin che non torno poi a casa di notte che le rileggo che quando poi le rileggo mi dico che mi sembravan più belle, nel ricordo che mi era rimasto, ma questo non c’entra, quello che c’entra è la lampada dell’urgenza, che non è accesa sempre, ogni tanto, e bisognerebbe essere attenti, quando si accende, mi sembra, magari mi sbaglio.